Contributo di Michele Cassano, sacrista della cattedrale di San Sabino
Con la Domenica delle Palme, si entra nel vivo dei riti pasquali. In questa domenica in cui si commemora l’ingresso trionfante di Gesù in Gerusalemme, prima della messa il celebrante benedice i rami d’ulivo che i fedeli portano a casa e scambiano con i parenti, augurandosi la pace. Ed è tradizione che, il giorno di Pasqua, la tavola imbandita sia benedetta proprio con questi ramoscelli di ulivo.
A Bari questa festa è molto sentita e a proposito di tavola, il giorno della Domenica delle Palme sulle tavole da pranzo dei baresi non può mancare il primo piatto composto da pasta fresca a strisce (le famose tagliatelle) con sugo associato alle seppie ripiene di un impasto composto da uova, formaggio, prezzemolo, molliche di pane, sale e pepe.
Forse non tutti sanno però, che proprio una seppia è raffigurata insieme a pesci e a polpi, nel mosaico di Timoteo che si trova nella chiesa paleocristiana, ubicata sotto la navata centrale della Cattedrale di Bari. Questa presenza della seppia e di altri prodotti del nostro mare nel mosaico, mi fa pensare che nostri antenati già nel VI secolo, conoscevano e mangiavano questo prodotto prelibato del mare Adriatico.