Tangenti appalti Covid, in aula il racconto della consegna delle mazzette

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La consegna del pacco contenente la presunta tangente da 10mila euro che fu consegnata il 23 dicembre 2021 all’allora dirigente della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, dall’imprenditore Ciro Giovanni Leccese, e l’intercettazione della conversazione tra l’imprenditore Donato Mottola e la moglie nella quale l’uomo ‘confessava’ alla donna, il 22 dicembre 2021, di aver consegnato a Lerario una mazzetta da 20mila euro, sono state al centro della deposizione del lugotenente della Gdf Giacomo Gargano al processo-stralcio per corruzione a carico di Mottola.

Il giudizio è in corso dinanzi al Tribunale di Bari che ha avviato oggi l’ascolto dei testimoni dell’accusa. Mottola è accusato di corruzione per una presunta tangente da 20mila euro consegnata a Lerario il 22 dicembre 2021, all’interno di un cesto natalizio con un pezzo di manzo pregiato, in cambio – ritiene la Procura di Bari – di appalti legati anche all’emergenza Covid.

Per questa vicenda Mottola è stato arrestato il 26 dicembre 2021 assieme a Leccese ed entrambi sono tuttora agli arresti domiciliari. Anche Lerario, arrestato in flagranza di reato il 23 dicembre 2021 mentre incassava la tangente da 10mila euro, dopo un periodo di detenzione in carcere, è attualmente ‘ai domiciliari’ e viene giudicato con rito abbreviato assieme a Leccese.


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