Solo due medici in turno, 30 pazienti in attesa quasi tutti in codice arancione, una signora di 70 anni deceduta poco dopo essere arrivata da Ostuni. Tanto che a un certo punto i sanitari avrebbero chiamato prima il pubblico ministero di turno e poi i carabinieri. I fatti sarebbero accaduti la sera di mercoledì 16 novembre e a commentare l’accaduto ci ha pensato il commissario regionale di Forza Italia, onorevole Mauro D’Attis: “Non era possibile garantire la sicurezza dell’utenza – scrive in una nota – è solo l’ultimo episodio che fotografa la situazione gravissima della sanità pugliese. Interrogherò il Ministro per chiedere un suo intervento a tutela della salute dei pugliesi e delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, costretti a turni massacranti per garantire l’assistenza”.
In effetti non si tratta di un episodio isolato. Situazioni di questo tipo si registrano a giorni alterni in buona parte dei Pronto Soccorso della regione: solo pochi giorni fa un episodio simile è accaduto al Giovanni XXIII di Bari per un iper afflusso di codici verdi (qui la notizia). Nelle scorse ore Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico e presidente nazionale FIASO (Federazione italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) ha lanciato tre proposte per far fronte alle crisi dei Pronto Soccorso a margine dell’accademia dei direttori della Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza a Roma: assumere gli specializzandi nei Pronto Soccorso, garantire un adeguato riconoscimento a chi è in prima linea e creare la figura del medico unico di emergenza e urgenza. Proposte per le quali sarebbe opportuno adottare provvedimenti legislativi.
Questa mattina, nel frattempo, il sito Puglia Salute non mostrava particolari criticità. Tuttavia, con l’arrivo del weekend, il rischio di rimanere a lungo in attesa al Pronto Soccorso è più che concreto.