Bari, un “funerale politico” contro la violenza e per i diritti delle persone trans – FOTO

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“Un funerale politico, in onore di chi non è statə rispettatə nemmeno da mortə”. Niente marcia nel centro di Bari – il maltempo non ha dato tregua – ma una manifestazione nella sede dell’associazione Mixed Lgbtqia+, nel quartiere Madonnella. Ieri sera decine di persone si sono vestite di nero, come a un funerale, per denunciare gli episodi di violenza transfobica che quotidianamente si consumano.

L’idea iniziale era quella di marciare in piazza Umberto (ne abbiamo parlato qui), per commemorare le vittime di transfobia e rivendicare i diritti delle persone trans. A causa della pioggia, però, l’appuntamento si è spostato su via Abbrescia. “Solo nell’ultimo anno sono stati rilevati 327 omicidi commessi verso persone trans*, e il numero reale è verosimilmente molto più alto – spiegano gli organizzatori – L’Italia è sempre tristemente in cima a questa classifica. Senza contare i suicidi causati invece dal pregiudizio transfobico, 3 registrati in Italia solo nell’ultimo anno”.

Il gruppo trans dell’associazione Mixed LGBTQIA+ ha preso parola e organizzato una manifestazione in occasione della TDOR – Transgender day of remembrance, una ricorrenza nata in ambito statunitense alla fine degli anni Novanta. “La manifestazione si è ispirata ai funerali-protesta messi in scena dal movimento lgbtqia+ negli anni ‘80 e ‘90, in particolare dal collettivo ACT UP, contro una politica volutamente lassista rispetto alla gestione dell’epidemia da AIDS – scrivono gli organizzatori – Alla stessa maniera riteniamo che certa politica italiana, con il suo continuo voltare la faccia rispetto al triste primato che il nostro paese puntualmente detiene in Europa per numero di persone trans morte ammazzate, non faccia che assecondare la transfobia che attanaglia le nostre esistenze Il linguaggio di odio che distorce la narrazione sui nostri corpi, l’assenza di servizi, la discriminazione sul lavoro che spinge ai margini della società, la feticizzazione da parte della stampa, la violenza fisica che ci uccide è quella psicologica che ci spinge al suicidi. Tutto questo in Italia non è neppure configurabile come crimine d’odio. Questa è transfobia istituzionale. Così muore la nostra dignità. E noi celebriamo un funerale”.


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