Bari è ricca di artisti di grande calibro ma girando anche per le altre città della Puglia è facile imbattersi nei murales di Michele Lorusso. Originario di Capurso, classe ’85, lavora per Poste Italiane e nel tempo libero, invece, si trasforma in Devil69, #devilartdesign, sfoggiando la sua creatività e riempiendo di bellezza, con i dovuti permessi, i posti più impensabili. Dal Parco Rossani a Bari (opera realizzata su un compensato), ai vicoli di Capurso, passando per via Santa Chiara a Rutigliano fino al Foggiano, a Taranto, alle periferie di Brindisi, ma anche in giro per l’Italia e all’estero.
Le sue opere dal fascino iperrealista vengono realizzate con molta cura e attenzione ai dettagli, dalle luci alle ombre, ai colori. “Ho iniziato per gioco quando avevo 15 anni – racconta Michele Lorusso – Mi ha convinto un amico che vedendo i miei disegni, mi ha spronato a provare l’arte sui muri. All’età di 16 anni iniziai a realizzare le mie prime commissioni e da allora non ho mai smesso, disegno da oltre 22 anni. L’arte c’è sempre stata nella mia famiglia: mia madre, nata a Parigi, ha una forte passione per la pittura, così come mio zio, artista molto conosciuto all’estero. Attualmente lavoro per Poste Italiane negli uffici, e nel tempo libero disegno, realizzo grafiche su commissione e faccio murales. Negli ultimi anni ho partecipato anche a Stornara, festival dove partecipano diversi street artist a livello mondiale”.
Ogni opera di Devil69 viene realizzata con l’obiettivo di lasciare nella memoria dei passanti la complessità dei soggetti rappresentati, a fargli da ispirazione sono anche le fotografie dei professionisti e i fumetti. “Noi – prosegue – rispetto all’estero, abbiamo una cultura molto diversa della street art che pian piano sta cambiando. Per me ogni opera rappresenta una sfida, cerco sempre di rappresentare, attraverso i miei murales, la complessità nei minimi dettagli a prescindere dal soggetto. Amo disegnare i corpi, i visi e gli occhi, perché hanno il potere di esprimere più di qualsiasi parola. Per me è importante che ci sia qualcosa di particolare nel mio disegno, che leghi profondamente l’arte allo spettatore. Quello che conta sono i particolari, mi piacciono molto le luci, le ombre e i contrasti che si creano nei corpi e nei volti dei soggetti. Spesso a darmi ispirazione sono gli scatti fotografici dei professionisti e i fumetti che amo molto”.
Inoltre, l’artista affronta temi importanti come il razzismo, l’emancipazione del corpo femminile e opere contro la violenza sulle donne: “Nelle mie opere affronto spesso temi importanti come il razzismo, l’emancipazione del corpo femminile, ho realizzato anche opere contro la violenza sulle donne. È necessario, soprattutto al giorno d’oggi, che i diritti vengano veicolati attraverso la street art. Una cosa detta in tv o sul web viene velocemente dimenticata, l’arte, invece, ha il potere di rimanere nella memoria, di far riflettere e di provocare. E non è semplice quando si affrontano questi temi, infatti mi è capitato in passato di subire atti di vandalismo, per questo è importante parlarne”.
Devil69 collabora con le scuole e gli enti pubblici e l’anno prossimo i suoi progetti verranno realizzati anche fuori dall’Italia. “Lavoro anche con le scuole e per gli enti pubblici, faccio spesso dei sopralluoghi per capire i lavori che si possono realizzare. Adesso ho in programma di realizzare delle opere fuori dall’Italia, tra le prossime mete ci sono anche Valencia e la Germania”.