Porto di Bari, ecco la Humanity 1. “A bordo persone con evidenti segni di tortura” – FOTO

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La nave Humanity 1 è arrivata nel porto di Bari che le è stato assegnato dal governo per far sbarcare i 261 migranti che ha soccorso nei giorni scorsi in mare (qui la notizia). Non ci sono malati o feriti gravi, ma molti hanno comunque bisogno di cure mediche e tra loro ci sarebbero persone con evidenti segni di tortura: sui loro corpi ustioni dovute alla miscela di benzina e acqua salata. Altre persone avrebbero subito abusi sessuali (anche una donna incinta, che sarebbe stata violentata sette volte). Tanti i bimbi piccoli: a bordo anche una ragazzina di 11 anni ricoverata in ospedale per coagulopatia. Sono tre in totale i ricoveri all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

Molte persone, con ferite riportate in Libia, sono state curate dallo staff di Sos Humanity. “Dopo quasi 40 ore di navigazione alla massima velocità e con condizioni meteo avverse, vento molto forte e onde alte tre metri, siamo arrivati a Bari. La traversata è stata estenuante”. Così l’equipaggio della nave Humanity1 in un tweet poco dopo l’approdo nel porto di Bari.

I migranti provengono da 22 nazioni, in prevalenza Camerun, Costa d’Avorio, Egitto e Siria. A bordo ci sono 40 donne, 28 adulte e 12 minorenni. In totale ci sono 93 minorenni, 67 dei quali non accompagnati, tra questi 23 bambini sotto i 14 anni e tre neonati. Sulla nave anche tre donne incinte.

La macchina dell’accoglienza, coordinata dalla Prefettura di Bari,  ha curato le operazioni di sbarco, assistenza sanitaria e identificazione. Questura, guardia di finanza, carabinieri e polizia locale, con 118, Asl, Usmaf, Croce rossa e Caritas hanno predisposto le attività.

I primi a sbarcare sono stati i migranti che necessitano di cure. Poi i minori non accompagnati e i nuclei famigliari con bambini. Sono stati sottoposti a tampone e poi agli altri accertamenti sanitari. All’interno del terminal crociere si è svolto il fotosegnalamento per l’identificazione. Quindi a bordo di bus i migranti lasceranno il porto e saranno distribuiti in diversi centri di accoglienza d’Italia. In Puglia resteranno i minori non accompagnati e pochi altri migranti.

L’équipe dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari (composta dal coordinatore del pronto soccorso, Biagio Auciello, da medico rianimatore, medico pediatra, una volontaria pediatra, infermieri del pronto soccorso e della rianimazione) hanno assistito i piccoli con attenzione e anche cercando di trovare diversivi nel momento difficile, come le bolle di sapone.


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