Sono circa duemila le persone che stanno partecipando al corteo di protesta della Cgil a Bari contro la manovra finanziaria del governo Meloni. A capo del serpentone umano partito alle 9.45 da Bari Vecchia c’è il leader della Cgil, Maurizio Landini. Il corteo attraverserà tutto il centro di Bari per poi tornare a Bari Vecchia, davanti al Castello Svevo, dove è stato montato il palco per il comizio finale.
Nel centro cittadino il traffico è bloccato, una banda musicale anticipa il corteo suonando le note di ‘Bella ciao’. Oggi in Puglia la Cgil, oltre alla manifestazione regionale, ha indetto uno sciopero di otto ore contro una Manovra che ritiene “sbagliata e da cambiare” perché “non risponde alle reali emergenze del Paese, a partire dalla condizione materiale dei lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, cittadini e cittadine”.
“Andremo avanti” con la protesta “anche dopo la legge finanziaria se non ci ascoltano, perché un governo che dice che vuole durare cinque anni in questi cinque anni deve fare le riforme e deve decidere se le vuole fare assieme al mondo del lavoro o contro il mondo del lavoro”, ha detto Maurizio Landini. “Noi siamo qui perché la manovra è sbagliata e chiediamo che venga cambiata. In particolare, le cose centrali sono salari, potere d’acquisto, bisogna abbassare la tassazione sul lavoro dipendente, sui pensionati – ha aggiunto – Questa cosa non viene fatta anzi si continua a far pagare le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e alcune operazioni si fanno alzando la Flat tax che è la cosa più ingiusta di questo mondo”.
“Noi siamo contrari alla manovra che fa il governo perché nei fatti sta cancellando il reddito di cittadinanza e in un Paese dove la povertà è aumentata, cancellare il reddito di cittadinanza, per fare cassa, è una follia – le dichiarazioni del segretario – Anziché andare a prendere i soldi dove sono, negli extraprofitti, nei grandi redditi che sono stati fatti, si fa cassa sui pensionati e sui poveri. Inoltre, si sta facendo una gran confusione, io sono il primo a dire che le persone bisogna metterle nelle condizioni di poter lavorare, ma il reddito di cittadinanza e le politiche attive per il lavoro sono due cose tra loro diverse, a mescolarle si fa solo una cavolata e da questo punto di vista credo che sia assolutamente sbagliato non aver tassato di extraprofitti che è quello che noi stiamo chiedendo. In questi anni le disuguaglianze sono aumentate, durante la pandemia e dentro questa crisi energetica e in questa guerra c’è chi ha fatto i soldi. Allora il governo deve decidere dove andarli a prendere, e invece continua a fare cassa sui poveri, sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, e continua, nei confronti dei giovani, a proporre solo un futuro di precarietà e tutto questo per noi non è accettabile”.
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