Un nido a San Giorgio, una fattoria sociale a Ceglie: nuova vita per i beni confiscati ai boss di Bari

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“Una bella notizia, un grande regalo di Natale per Bari”. Inizia così un post pubblicato sui social, nel primo pomeriggio di oggi, dal sindaco Antonio Decaro. “L’Agenzia per la Coesione Territoriale – spiega il primo cittadino – ci ha comunicato che sono stati ammessi a finanziamento del PNRR i progetti di riqualificazione e valorizzazione di due beni confiscati alle mafie a San Giorgio e a Ceglie del Campo”. Il Comune di Bari, in sostanza, si è aggiudicato circa 1.500.000 euro per il progetto del Micronido della Marina a San Giorgio e circa 3.600.000 euro per quello Fattoria sociale Chiancone a Ceglie del Campo. “Finanziamenti grazie ai quali due luoghi che hanno visto solo storie orrende di mafia, saranno trasformati in luoghi di vita, crescita e futuro” dice Decaro.

Poi il sindaco entra nel dettaglio. “Sulla costa sud, a San Giorgio – spiega – al posto della villa del boss Savino Parisi, in strada della Marina, sorgerà il Micronido della Marina: il primo servizio per l’infanzia in quella zona della città. La struttura sarà ripristinata con scelte edili e tecnologiche che assicureranno un risparmio del fabbisogno di energia tra il 20% e il 40%, sarà implementato il verde e installate le più avanzate tecnologie per garantire connettività e sicurezza”. Una villa su tre superfici, con un’area esterna che si estende su circa 600 metri quadri, che andrà ad ospitare dai 6 ai 20 bambini in età compresa tra i 3 e i 36 mesi.

“A Ceglie del Campo invece – prosegue il sindaco – nascerà la Fattoria Sociale Chiancone, nell’immobile sequestrato al boss Antonio Di Cosola che, una volta riqualificato, ospiterà un progetto di accoglienza con un percorso di accompagnamento all’abitare comunitario e reinserimento lavorativo e di autonomia, attraverso la micro-produzione e distribuzione di birra artigianale e la piccola produzione agricola sociale. Interventi che comprenderanno anche la riqualificazione e sistemazione dell’area di verde pubblico grande circa 3.000 metri quadri che sarà aperta al quartiere”. L’ex quartier generale di Di Cosola, dove il boss viveva tra maiali e vasche idromassaggio, cavalli e rubinetti d’oro, andrà ad ospitare almeno 10 adulti, italiani e stranieri, in stato di svantaggio sociale.


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