Aumenti importanti, anche del 20 per cento, per tutte le forme di abbonamento – settimanale, mensile e annuale – con la conseguente e inevitabile levata di scudi dei pendolari pugliesi dei treni che, sui gruppi social, alimentano la discussione aggiornando ciclicamente la lista degli esempi e attaccando Trenitalia. Alla base dell’incremento sensibile degli importi, però, ci sarebbe un errore che la stessa azienda sta già provvedendo a risolvere.
La polemica social è scoppiata in mattinata. “Il mio abbonamento mensile Trani-Bari centrale è aumentato di 13 euro. Fosse almeno migliorato il servizio…”, scrive una ragazza tra i commenti al post di un collega pendolare che sottolinea l’incremento di un paio di euro sul costo della tratta Palese-centro città. I casi portati all’attenzione della platea, però, sono diverse decine. “Abbonamento regionale mensile Bari-Brindisi, 140 euro – si legge in un altro post – Un aumento di 20 euro. Una follia”. E via i commenti: “Anche il mensile Bari-Taranto aumentato di 14 euro. Una grande truffa, per le condizioni in cui ci fanno viaggiare. Il mensile Lecce-Bari è aumentato di 23 euro, in 20 anni di pendolarismo non c’è mai stato un aumento così d’impatto”.
Gli aumenti, naturalmente, viaggiano di pari passo con la durata dell’abbonamento. “Molfetta-Bari Torre Quetta: settimanale aumentato di 3 euro, mensile di 10 euro e annuale di 83 euro”. Indipendentemente dagli euro di differenza, c’è anche chi ne fa una questione ideologica. “Dicono che vogliono incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, ma intanto…”. La strategia, secondo qualcuno, è la solita. “Ogni anno la stessa storia, ma non si può aumentare del 20 per cento il prezzo degli abbonamenti regionali, a fronte di un pessimo servizio: treni obsoleti e ritardi all’ordine del giorno”. “Il risultato – chiosa un utente – sarà quello di perdere ulteriori viaggiatori pendolari, in favore dell’utilizzo dell’automobile. Una vergogna, in controtendenza al buon senso economico e ambientale”.
A metà mattinata, però, a placare gli animi e a fare chiarezza sulla questione arriva uno dei responsabili del Comitato pendolari pugliesi. “Dietro vostra indicazione sugli aumenti dei prezzi rilevati sulla piattaforma vendite – spiega agli oltre 1000 membri del gruppo ‘Pendolari Pugliesi’ su Facebook -, abbiamo fatto presente il problema ed è stato effettuato un controllo: c’è stato un disallineamento nel caricamento dei nuovi prezzi, dunque siete invitati a rimandare l’acquisto. Chi ha già acquistato l’abbonamento, invece, può chiedere il rimborso per la somma eccedente”.
La versione è confermata anche da Trenitalia. “Questa mattina, a causa di un inconveniente tecnico ai sistemi di vendita, è stata registrata l’emissione di abbonamenti mensili senza lo sconto del 10% concordato con la Regione Puglia – è spiegato in una nota -. I tecnici sono già al lavoro per risolvere il guasto e ripristinare la possibilità di usufruire dello sconto previsto. Trenitalia invita i clienti ad attendere la risoluzione dell’inconveniente tecnico per procedere con l’acquisto. Coloro che hanno già sostenuto la spesa per l’abbonamento, possono richiedere il rimborso che sarà riconosciuto con la medesima modalità con cui è stato finalizzato l’acquisto. Dal 1 gennaio 2023, inoltre, come stabilito dalla Regione Puglia, scatterà un adeguamento delle tariffe pari al 5% su biglietto singolo, abbonamento e biglietto urbano e del 2,1% su tariffa integrata”.