Tassa di soggiorno, a Bari si pagherà fino a 4 euro: “Denaro per programmare eventi dedicati ai turisti”

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Due euro a notte per i bed&breakfast e gli hotel a 3 stelle, tre euro per i 4 stelle, quattro euro per i 5 stelle (anche se ce n’è solo uno nel capoluogo pugliese). E ancora, quota 1 euro 50 centesimi per gli alberghi a 2 stelle e i campeggi. Non pagano nulla, infine, i bambini fino ai 12 anni, le famiglie particolarmente numerose e le persone che raggiungono Bari per motivi di studio o per partecipare a concorsi.

Si torna a parlare di tassa di soggiorno: si è riunito ieri mattina il tavolo sul turismo, in cui si è discusso ancora una volta del regolamento per l’applicazione dell’imposta. Tutto sembra procedere senza intoppi per la sua istituzionalizzazione – polemiche a parte – ma i tempi non sono così brevi. Terminata la fase di discussione sul regolamento, il testo dovrà fare un passaggio nelle varie commissioni, per poi approdare in giunta a Palazzo di Città e infine in consiglio comunale per la sua approvazione definitiva.

Un paio di mesi ancora, ipotizzano da corso Vittorio Emanuele. E se si pensa che alle strutture spetterà la corresponsione dell’imposta al Comune ogni tre mesi, il primo gettito arriverà nelle casse di Palazzo di Città non prima – verosimilmente – di maggio o giugno. Si tratta di uno strumento, insistono dal Comune, per implementare l’offerta turistica del capoluogo pugliese (tra le poche città a non aver ancora introdotto la tassa). Come? Potendo contare su fondi che consentano una programmazione degli eventi e un rafforzamento dei servizi legati al turismo.

La parola d’ordine è sfruttare il momento positivo: durante l’anno in corso, spiega l’assessore alla Cultura Ines Pierucci, da maggio a settembre sono stati registrati 500mila ingressi in città per una media di due/tre pernotti. Il gettito? Intorno al milione di euro.


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