Il dipartimento interateneo di Fisica e quello di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti, entrambi dell’università degli studi di Bari, sono fra i 180 dipartimenti di eccellenza premiati dall’Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Per qualità della ricerca e nella progettualità scientifica e didattica, spiega l’Ateneo barese in una nota, riceveranno un finanziamento complessivo di circa 16 milioni di euro nel quinquennio 2023-2027 per realizzare il proprio programma di sviluppo scientifico e didattico.
Il progetto “Quantum sensing and modeling for one-health” (QuaSiModO), del dipartimento di Fisica, con un budget complessivo di 15 milioni di euro tra finanziamento Progetto di eccellenza (otto milioni) e cofinanziamento (sette milioni), intende sviluppare le attività di ricerca e di didattica nel settore delle tecnologie quantistiche applicate alla salute e all’ambiente. Gli obiettivi riguardano, in particolare, lo sviluppo di nuovi sensori e modelli computazionali basati sulla fisica quantistica e la loro sperimentazione in specifici ambiti applicativi nel settore della salute e dell’ambiente.
La fattibilità del progetto del dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti è assicurata invece dal finanziamento del Progetto di eccellenza (sette milioni 325mila euro) e da un forte cofinanziamento dell’università di Bari (13 milioni). Il Progetto di eccellenza attuerà reclutamento, infrastrutture, premialità e didattica di elevata qualificazione per produrre nuova conoscenza nei settori agro-alimentare, ambientale e forestale con particolare attenzione alle aree marginali. Per questo scopo, spiega la nota, è prevista una riorganizzazione del dipartimento in tre aree: Risorse naturali e servizi ecosistemici, Agricoltura sostenibile, Scienze alimentari e food design.
Gli obiettivi sono la salvaguardia, valorizzazione e ottimizzazione delle risorse naturali e della biodiversità; il miglioramento della produttività e sostenibilità delle produzioni animali e vegetali e studio di nuove fonti alimentari; la definizione di nuovi processi e innovazione hi-tech in agricoltura anche promuovendo strategie di economia circolare; lo sviluppo di tecnologie abilitanti dell’industria alimentare 4.0, con attenzione alla food security e food safety. Gli investimenti nelle infrastrutture consentiranno poi di razionalizzare gli spazi disponibili nel dipartimento, adeguare e ammodernare i laboratori attualmente in uso e implementare la dotazione strumentale, divenendo così uno dei centri di ricerca e didattica di riferimento per il Sud Italia.