Fondazione Petruzzelli, sovrintendente Biscardi su ultimi sviluppi: “Sentimento di grande soddisfazione”

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L’accordo raggiunto grazie al finanziamento straordinario da parte della Regione Puglia fa sorridere Massimo Biscardi.

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L’accordo raggiunto alla vigilia della scadenza della procedura di esubero grazie al finanziamento straordinario da parte della Regione Puglia fa sorridere Massimo Biscardi.

“In qualità di Sovrintendente della Fondazione Petruzzelli non posso che esprimere un sentimento di soddisfazione – dice Massimo Biscardi commentando gli ultimi sviluppi che hanno riguardato la Fondazione -. L’impegno garantito dalla Regione Puglia a farsi carico dell’ulteriore incremento della propria partecipazione finanziaria nella Fondazione consentirà, secondo il Piano di sviluppo da me presentato, di conciliare le esigenze funzionali delle nostre attività costantemente in crescita con le risorse finanziarie reperite. Risorse reperite sia all’interno del bilancio della Fondazione, frutto di razionalizzazione dei costi dei servizi e buona gestione, sia dalla approvazione di questa notte da parte della Regione Puglia con la istituzione del Fondo Speciale per la Cultura”.

“L’iniziale dichiarazione di licenziamento collettivo di 74 unità lavorative vede una cospicua e notevole riduzione degli esuberi, che scendono a 23 unità – continua Biscardi -. L’ulteriore disponibilità della Regione Puglia a concedere la CIG alle 23 unità in esubero dovrà essere ratificata dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione Petruzzelli, che si riunirà il 27 dicembre. Giova ricordare che il mandato ricevuto dal CdI della Fondazione è sempre stato quello di tentare di risolvere positivamente la vicenda, andando a mitigare, ove possibile, i previsti iniziali 74 esuberi, compatibilmente con le reali esigenze funzionali aziendali, e con una copertura finanziaria adeguata garantita dai Soci”.

“Pertanto – conclude il sovrintendente -, avendo raggiunto il punto di equilibrio finanziario in 23 unità in esubero, chiederò al CdI di esprimersi circa l’ipotesi, fino ad oggi non contemplata, di ricorso alla CIG a fronte dei preventivati licenziamenti”.

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