Venti posti letto pronti, già da sabato 18 aprile, per avviare la fase 2 del contrasto all’emergenza Covid-19. “La ASL Bari – spiega il direttore generale Antonio Sanguedolce – ha destinato a questo fine il Presidio Post Acuzie di Triggiano che, secondo quanto previsto dal Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia, ha il compito di accogliere i pazienti dimessi dagli ospedali Covid e fornire l’assistenza necessaria nel periodo di convalescenza post-acuzie. Si tratta di gestire – rimarca Sanguedolce – pazienti paucisintomatici o clinicamente guariti, avendo superato le manifestazioni cliniche associate all’infezione, ma che devono attendere l’esito negativo dei due tamponi di controllo per poter tornare al domicilio nella massima sicurezza, o che in qualche caso necessitano di interventi riabilitativi specifici”.
In prima battuta, nel PPA di Triggiano, sono stati attrezzati 20 posti letto post acuzie Covid nell’ex unità di Malattie Infettive. In particolare, sono stati adeguati gli ambienti del secondo piano – 14 posti letto – e quelli del primo piano – 6 posti letto – completamente isolati rispetto al resto dell’edificio, che continuerà a garantire le altre prestazioni sanitarie, e con un percorso separato per l’ingresso dei pazienti. Qui saranno accolti i pazienti usciti dalla fase acuta trascorsa nelle strutture Covid, non suscettibili di assistenza respiratoria, nell’attesa della negativizzazione.
Il reparto dispone di stanze singole e doppie, alcune a pressione negativa, con percorsi dedicati e segnalati con cartellonistica specifica, spazi per vestizione e svestizione del personale, area rossa non accessibile senza i necessari dispositivi di protezione individuale. L’organizzazione della struttura prevede modalità diverse di esecuzione degli esami strumentali, sostanzialmente la radiografia del torace e l’elettrocardiogramma, utilizzando apparecchiature portatili oppure in modalità online, sfruttando la possibilità di refertazione in remoto garantita dall’unità di Cardiologia dello stesso presidio.
“Il nostro reparto – spiega la responsabile, l’infettivologa Maria Federico – funziona con tutte le precauzioni di un ospedale Covid, con la differenza che trattiamo la fase post acuzie, i pazienti sono in buone condizioni e il personale è preparato per gestire la terapia giornaliera sino alla completa guarigione, certificata con l’esito negativo di due successivi tamponi, e quindi alla dimissione”. L’unità post-Covid comprende un’équipe medica e 18 infermieri che assicureranno la necessaria turnazione.