Covid, niente accordo Regione-OOSS per maggiore remunerazione lavoratori a rischio sanitario. FP CGIL: “Doveroso riconoscerlo”

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Una sorta di premialità destinata al personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del servizio sanitario nazionale direttamente impiegato nell’emergenza Covid. Un riconoscimento a tutti quegli operatori più volte apostrofati come “eroi”. Era nato con questo scopo il bonus sulla remunerazione delle prestazioni introdotte dal decreto legge 18 del 17 marzo: 250 milioni di euro a valere sul finanziamento sanitario corrente per il 2020 di cui 16 milioni e mezzo destinati alla Puglia.

Una misura aggiuntiva rispetto alle somme (meno di 100 euro) già previsti dallo Stato per tutte le categorie di lavoratori impossibilitate a utilizzare lo smart working ma sulla quale, almeno in Puglia, non si è ancora riusciti a trovare un punto di incontro tra Regione e organizzazioni sindacali. Lo scorso 16 aprile il Direttore del Dipartimento per la Salute, Vito Montanaro, ha incontrato le sigle che seguono il comparto e la dirigenza al fine valutare insieme una proposta sulla modalità di ripartizione degli incentivi.

CGIL, CISL e UIL hanno proposto una ripartizione per tre fasce di rischio legate alla presenza giornaliera, andando però a incrementare le risorse a disposizione attingendo dalla disponibilità regionale. In questa maniera si passerebbe dai 50 euro giornalieri per chi per esempio lavora nelle degenze Covid ai 20 euro per gli altri servizi non direttamente riconducibili all’attività di emergenza. Una proposta che però ha trovato il no da parte della Regione.

Anche Montanaro ha confermato in diretta nel nostro tg che le somme non sono ancora state erogate proprio perché è in corso una trattativa con le organizzazioni sindacali, che tra l’altro chiedono di allargare le misure anche agli altri lavoratori del settore sanità coinvolti, ivi compresi quelli del sociosanitario del socio assistenziale e delle società in House (quindi Sanità Service), sulla scorta del protocollo firmato dagli stessi sindacati a livello nazionale con il Ministero. Domenico Ficco segretario generale della Funzione Pubblica di CGIL Puglia ha chiarito le posizioni del sindacato.


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