Bari, al Di Venere un ‘super laboratorio’ Covid: oltre 300 tamponi analizzati al giorno. E nel mirino c’è quota 400

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Dalla lotta ai tumori al contrasto al coronavirus. È frutto di una vera e propria metamorfosi il laboratorio Covid dell’ospedale Di Venere di Bari che, con l’arrivo dell’emergenza sanitaria, ha dovuto cambiare velocemente la propria mission riuscendo in poco tempo a raggiungere un volume di oltre 300 tamponi analizzati ogni giorno.

“Il servizio di citologia e screening – si legge in una nota della ASL di Bari – dall’8 marzo scorso ha cambiato strada, convertendosi anche in laboratorio Covid ed entrando a pieno titolo, dal 25 marzo successivo, nella rete istituita dalla Regione Puglia. Il mutamento è stato innanzitutto logistico, in quanto è stata riservata una parte degli ambienti all’attività di analisi Covid, in modo del tutto sicuro e isolato rispetto al resto del laboratorio. Una riconversione attuata applicando rigorose misure di sicurezza per il personale che, come in ogni altro reparto Covid, utilizza dispositivi di protezione individuale in grado, a seconda delle lavorazioni in corso, di ridurre al minimo i rischi di contagio. Fondamentale, inoltre, l’utilizzo di apparecchiature e strumenti idonei ad affrontare la nuova sfida. Per questo sono state acquistate delle cappe aspiranti a flusso laminare per biologia molecolare che consentono di contenere il rischio nella manipolazione dei tamponi e DPI di contenimento classe 2-3, adatti anch’essi a maneggiare in sicurezza i tamponi del coronavirus”.

E così è partito il laboratorio Covid del Di Venere, inizialmente in grado di analizzare appena 36 tamponi e oggi capace di raggiungere e superare i 300 test, con punte di 350. Divenuto nel frattempo una struttura autonoma e certificata, è ora operativo h24 e ha due linee di trattamento dei tamponi, con la possibilità d’impiegare una metodica rapida – circa 45 minuti per otto tamponi – che consente di analizzare anche i casi urgenti. Per gli altri casi, invece, il laboratorio procede con la metodica tradizionale, che porta via dalle 6 alle 8 ore per ogni tampone da processare, anche tenendo conto della disponibilità di reagenti. Una potenzialità che potrà aumentare ulteriormente con l’arrivo dalla Protezione Civile della Regione Puglia di un nuovo macchinario di cui si sta valutando, proprio in questi giorni, la sensibilità nel rilevare il virus.

“Il laboratorio del Di Venere – commenta il direttore generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce – sta lavorando per incrementare sempre di più la capacità di eseguire tamponi. Cercheremo di aumentare ancora di più la potenzialità, sino a raggiungere i 400 test giornalieri. Questa disponibilità sempre maggiore può consentire di individuare e interrompere quanto prima le catene di contagio territoriali”.


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