2.161 Operatori sociosanitari che saranno assunti tra personale interno e posti esterni. 24mila domande presentate. Una coda di polemiche per i criteri applicati nella compilazione delle graduatorie. Il concorsone OSS indetto dagli Ospedali riuniti di Foggia per tutta la regione arriva in Commissione Sanità del Consiglio regionale.
Dopo la pubblicazione lo scorso 18 aprile delle graduatorie riapprovate non erano mancate le polemiche sia da parte politica che da quella delle organizzazioni sindacali. Tanto che il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Ventola aveva chiesto l’audizione del direttore generale dell’azienda Vitangelo Dattoli. “Occorre fare chiarezza sui criteri di valutazione e attribuzione dei punteggi per evitare ricorsi e per fugare ogni tipo di opacità regolamentare”, aveva fatto presente il presidente della III commissione Pino Romano.
Interrogato sul tema il direttore Dattoli ha detto che è stato necessario effettuare ulteriori verifiche sui titoli perché i candidati, forse per disinformazione, si sono accreditati esperienze professionali che non avevano, riferendosi soprattutto a coloro che avevano svolto servizio nelle Case di cura invece che in una RSA o RSSA che assegna un punteggio diverso. La Regione e il Policlinico, in tal senso, si sono già espresse dicendo che in sede di verifica si possono determinare modifiche delle posizioni di merito all’interno della graduatoria.
Nel corso dell’audizione sono arrivati inoltre una serie di quesiti dai consiglieri.
Per esempio una richiesta ha riguardato il fatto che non sia stato possibile parificare i dipendenti Sanitaservice al dipendente pubblico. A impedirlo sarebbero le norme statali.
Sull’opportunità di chiedere un ulteriore parere legale rispetto a quello già chiesto sull’attribuzione del punteggio per i titoli conseguiti, invece, onde evitare il rischio di annullamento dell’intera procedura, il dg Dattoli ha precisato che è stata fatta chiarezza sul punteggio dei titoli dando la possibilità anche di correggerli in corso d’opera.
Ma soprattutto la valutazione dei titoli è stata fatta in prima battuta sulla base delle autocertificazioni, così come prevede la normativa; i titoli cartacei possono essere chiesti da una amministrazione pubblica invece solo in fase sottoscrizione contrattuale.
Chiariti questi dubbi entro il 7 maggio sarà data la possibilità, a coloro che si trovano nella graduatoria finale, di opzionare la sede di servizio, di produrre la certificazione INPS dei servizi realmente prestati e di segnalare richieste di chiarimenti su ulteriori dubbi emergenti.
Al momento sono arrivate già 1500 opzioni e molti dei presentanti stanno ammettendo di essere entrati in errore e di conseguenza scorrono in graduatoria declassando la loro posizione.
L’opportunità potrebbe comunque sorgere. Stanno giungendo infatti richieste di implementazione del fabbisogno da parte delle Asl e da parte di altre Regioni meridionali come la Campania e la Sicilia. La richiesta di procedere ad una convenzione per l’utilizzo degli idonei in graduatoria sarebbe dunque più che concreta.