“Eravamo un gruppo forte, i più forti sulla droga” e anche per questo “c’era sempre un po’ di gelosia sul mestiere, però non si è mai arrivato oltre per rispetto di Savino Parisi”. Poi, ad un certo punto, “si sono rotti tutti gli equilibri”.
Così Domenico Milella, 39 anni, soprannominato “Mimmo u’ gnur”, ex braccio destro del boss Eugenio Palermiti di Bari prima che diventasse un collaboratore di giustizia, ha raccontato agli inquirenti della Dda il rapporto tra i due clan del quartiere Japigia. Milella ha deciso di ‘pentirsi’ lo scorso 4 febbraio e i primi verbali con le sue dichiarazioni sono stati depositati qualche giorno fa in un processo su due gruppi criminali di Altamura storicamente in affari con i clan di Japigia.
“Mi sono pentito di tante cose, vorrei avere un’ultima possibilità nella vita – ha spiegato -, l’ho fatto per la mia famiglia, mia moglie ci ha messo del suo, io non avevo intenzione, poi piano piano ho capito tante cose, ora sono sicuro al cento per cento, per avere un’altra possibilità, per fare una vita tranquilla, onesta, sincera, senza pensieri e anche per spiegare come sono andate davvero le cose”.