Ladri senza troppi scrupoli, esigenze che l’emergenza coronavirus ha reso più pressanti e solidarietà. La storia arriva dai social, racconta fatti accaduti a Bitonto e lo fa attraverso la voce narrante del sindaco Michele Abbaticchio.
“Vi racconto una storia che forse vi aiuterà, come ha aiutato noi – inizia il primo cittadino -. In questa città vive una bambina, si chiama Veronica. Lei vive con la mamma e certamente non ha imparato a vivere nell’oro o cercando continuamente aiuto. Fino al giorno in cui i loro risparmi gli hanno consentito di vivere in una abitazione dignitosa. Ma dei concittadini non proprio caritatevoli hanno pensato immediatamente di entrarci. Avendo capito che non erano entrati nel lusso, hanno deciso di rubare l’unico strumento che conferisce, in questa maledetta pandemia, un diritto costituzionale imprescindibile per ogni bambino: il diritto alla pubblica istruzione. Hanno rubato a Veronica il suo personal computer e la mamma mi ha scritto in privato”.
“Io non so cosa sta facendo il Ministro della Pubblica Istruzione, il Governo, per sopperire a questa drammatica situazione e credo che per loro non sia facile – prosegue Abbaticchio -. Ma il mio Comune, il nostro Comune, non poteva lasciare che Bitonto conoscesse questa vergogna nella memoria di una innocente. Oggi, grazie anche al progetto Polibris che avviammo in tempi non sospetti vincendo un finanziamento regionale importante, a nome di tutti, abbiamo consegnato un PC a Veronica”.
“Perché i bambini devono conoscere anche un lato umano di questo Mondo, non solo l’odio ed il rancore che regaliamo a “profusione” ogni giorno – conclude il sindaco -. Perché noi amministratori locali facciamo anche questo: ricostruiamo dove la vita distrugge, anche se ogni giorno potremmo ricominciare daccapo. Anche se, a volte, spiegare perché una scelta viene prima di un’altra o non arriva affatto, può sembrare impossibile. Questo facciamo, questo vogliamo essere. Ma aiutateci. Da soli non siamo nulla”.