‘Invisibili per il Governo’, sciopero delle scuole paritarie cattoliche: al focus degli istituti baresi partecipa anche Emiliano

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Lo sciopero delle scuole pubbliche paritarie cattoliche entra nel vivo e, dopo le iniziative organizzate nella giornata di ieri, nel pomeriggio di oggi, per quanto concerne gli istituti della Città metropolitana di Bari, vedrà partecipare al dibattito ospiti davvero illustri. Tra questi, anche il governatore pugliese Michele Emiliano. L’appuntamento è fissato alle ore 18 in diretta streaming dalle pagine Facebook degli istituti coinvolti nella protesta contro un Governo colpevole – dicono gli organizzatori – di aver reso invisibili le scuole paritarie.

Oltre al presidente della Regione Puglia, all’incontro virtuale con i gestori degli istituti ed i rappresentanti che collaborano nell’opera educativa parteciperanno anche l’rcivescovo di Bari-Bitonto, Monsignor Francesco Cacucci, il presidente CISM Nazionale, padre Luigi Gaetani, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il garante dei Diritti dei Minori, Ludovico Abbaticchio.

“Le nostre scuole paritarie sono scuole che svolgono un servizio non solo per le famiglie ma anche allo Stato – si legge sulla pagina Facebook dell’istituto Preziosissimo Sangue di Bari, in prima fila nell’organizzazione dello sciopero -. Il corpo docente è formato esattamente come quelle della scuola pubblica. La preparazione di alunne e alunni raggiunge standard di eccellenza. La differenza sostanziale sta nel fatto che visti i ridotti contributi che gli istituti ricevono dagli Enti, le famiglie pagano una retta e gli insegnanti sono stipendiati dal versamento della stessa. Attualmente circa 900mila alunni frequentano scuole paritarie, ne deriva che il mancato supporto istituzionale crea innegabili problemi non tanto alle scuole stesse, quanto a 900mila bambine e bambini, ragazze e ragazzi, nonché a 1.800.000 genitori. L’indotto complessivo è quindi costituito da 2.700.000 persone, adulti e minori, che verranno irrimediabilmente penalizzati dalla discriminazione ai danni delle scuole paritarie”.


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