“Siamo stati lasciati in prima linea a contrastare, da soli, la disperazione della gente”. Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, intervistato da Micromega avverte il governo: “Se saltano i comuni salta l’Italia”.
La questione non è solo economica, ma politica: “Non possiamo e non vogliamo essere relegati a meri esecutori di decisioni prese altrove o, ancor peggio, a vicesceriffi”. Per gestire l’emergenza sanitaria “abbiamo ceduto ogni potere allo Stato. Di certo non ci aspettavamo che il Governo ci sostituisse con i presidenti di Regione”.
In questo scenario, oltre ad aver perso entrate economiche fondamentali, i sindaci hanno perso anche parte dei poteri riconosciuti dalla Costituzione. “Questa è, forse, la cosa più grave – continua Decaro -. Non possiamo e non vogliamo essere relegati a meri esecutori di decisioni prese altrove o, ancor peggio, a vicesceriffi: il nostro ruolo non è quello di punire e sorvegliare i cittadini. Nella prima fase dell’emergenza sanitaria abbiamo mostrato un grande senso di responsabilità, quasi ‘rivoluzionaria’. Abbiamo ceduto ogni potere allo Stato, perfino quello di garantire la salute pubblica”.
“Immaginate cosa sarebbe successo se ogni sindaco si fosse messo a emanare ordinanze ad hoc per il proprio comune: sarebbe stato il caos e, soprattutto, avremmo dato un messaggio sbagliato ai cittadini. Abbiamo quindi ritenuto che questa pandemia andasse affrontata da un unico centro decisionale. Di certo non ci aspettavamo che il governo ci sostituisse con i presidenti di regione”.
“Perché non hanno fatto lo stesso anche loro? – si chiede – Perché non hanno ceduto il loro potere di ordinanza allo stato e, invece, in molti casi ne hanno addirittura abusato? I comuni sono l’autonomia per eccellenza, non i meri esecutori di decisioni prese a Roma”.