Ministero della Salute, valutazione dei livelli essenziali di assistenza: okay 11 regioni. C’è anche la Puglia

Convidi

“Stiamo facendo un grande lavoro per la nostra sanità. Spesso sembra complicato e quindi non si comprende immediatamente, ma i risultati si vedono e ci incoraggiano a proseguire su questa strada”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando la simulazione svolta dal Ministero della Salute sui nuovi parametri di valutazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che, da quest’anno, cambiano.

La nuova metodologia valuta tre aree di assistenza: ospedale, distretto e prevenzione. E attribuisce un valore compreso tra 0-100. Solo ottenendo almeno 60 punti si ottiene la sufficienza e, quindi, si è adempienti secondo il ministero. La Puglia, nei tre settori, ottiene un punteggio oltre la sufficienza: 65,9 per l’area ospedaliera, 66,21 per la prevenzione e 64,6 per la medicina distrettuale.

A essere state promosse sono Piemonte, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Puglia. Le regioni con un indicatore negativo su tre sono invece Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Basilicata e Sicilia. Quelle con 2 indicatori negativi su tre sono la provincia autonoma di Bolzano, Molise, Campania e Calabria.

“La sanità pugliese è promossa a pieni voti – dice Emiliano – la nostra Regione risulta adempiente alle tre macro aree di assistenza, in base alla simulazione del nuovo sistema di garanzia dei LEA. I dati si riferiscono al 2017. Si tratta di tre criteri rigorosi e in ognuno di essi la Puglia raggiunge un livello soddisfacente”.


Convidi