“Ci sono tamponi che risultano positivi ma con una carica molto bassa, molto spesso si tratta di persone che non sono neanche contagiose. Il problema è che non abbiamo standard per dire ‘al di sotto di questo livello possiamo permetterci di dire che questa persona non è contagiosa’.
Il mio invito è di mettere su un tavolo tecnico per decidere norme”. Lo ha detto commentando le recenti linee guida dell’Oms l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, docente a Pisa e responsabile emergenze epidemiologiche Regione Puglia.
“Quando l’Oms scrive una linea guida – spiega Lopalco – si rivolge all’Italia, agli Stati Uniti ma anche alla Nigeria, al Congo, cioè deve tenere presente le capacità diagnostiche di tutti i Paesi del pianeta. Quello che dicono queste linee guida è che nel caso in cui un soggetto venuto a contatto con un caso positivo sia stato messo in isolamento senza aver fatto un tampone, una volta che si è certificato che non ha sintomi per tre giorni di seguito e comunque sono passati dieci giorni dal contatto a rischio, questo soggetto può essere dichiarato libero dall’isolamento”.
“Se invece si fa il tampone, bisogna aspettare che sia negativo. E’ qui la chiave che dobbiamo discutere dal punto di vista scientifico ed è urgente farlo”.”Oggi – ha aggiunto – abbiamo cittadini prigionieri del tampone, costretti a stare due mesi chiusi in casa perché magari hanno deboli positività”.