Una strage che ricorda gli attentati terroristici degli ultimi anni in Europa.
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“Una ferita ancora aperta”. Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha iniziato il suo discorso nel giorno del 36esimo anniversario della strage di Bologna. Alla presenza dei familiari delle vittime e delle autorità cittadine e militari, il primo cittadino ha deposto una corona d’alloro presso la lapide affissa sulla facciata di Palazzo di Città in ricordo delle vittime della strage.
La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio alle 10.25, l’ora in cui il 2 agosto del 1980 nella sala d’aspetto della stazione di Bologna esplose l’ordigno che provocò la morte di ottantacinque persone, ferendone altre duecento.
Sette le vittime baresi: Sonia Burri, 7 anni, Francesco Cesare Diomede Fresa, 14 anni, Vito Diomede Fresa, 62 anni, Errica Frigerio, 57 anni, Patrizia Messineo, 18 anni, Giuseppe Patruno, 18 anni, Silvana Serravalli in Bàrbera, 34 anni.
“Sono passati tanti anni – ha sottolineato Decaro – da quell’attentato che ha colpito il cuore del nostro paese e oggi ci sono eventi simili che colpiscono la nostra Europa. Tra le 85 persone che morirono nell’attentato di Bologna sette erano baresi, facevano parte della nostra comunità. Oggi non siamo qui solo per ricordare le vittime, ma per andare contro tutti gli atti di terrorismo. Nessun furore politico e religioso può giustificare la morte di un essere umano”.
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