Covid, Bellanova su questione discoteche: “Riaperte per rispondere a qualche lobby. Infischiandosene delle ricadute”

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“Si è avuta molta più attenzione ad aprire le discoteche a giugno che ad altro. Questa per noi è una scelta non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta”. Lo ha detto la ministra Teresa Bellanova a Lecce, presentando la lista di Italia Viva a sostegno del candidato presidente della Regione Puglia, Ivan Scalfarotto.

Il discorso della ministra sulla riapertura delle discoteche ha preso spunto dalla chiusura delle scuole. “Quando chiude la scuola – ha rilevato Bellanova – non tutti pagano allo stesso modo. Ci sono i figli delle famiglie che stanno meglio, che hanno maggiori strumenti culturali, che possono continuare ad accedere alla formazione, ci sono i figli degli ultimi che vengono esclusi. E pagheranno per il resto della vita”.

“I bambini delle scuole elementari che nascono nelle famiglie degli operai, dei cassintegrati, dei contadini – ha concluso – difficilmente riusciranno a seguire le lezioni da casa. Quello è un impegno che deve riguardare tutti: dal governo nazionale, al governo dell’ultima località territoriale”.


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