Parte la distribuzione ai Comuni del bonus di 500 euro per ogni richiedente asilo ospitato, come prevede il decreto fiscale che stanzia complessivamente 100 milioni di euro. Si tratta, ha detto il sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione, Matteo Biffoni, di “un segno di attenzione che il Governo Renzi ha dato ai sindaci, che ogni giorno si assumono la responsabilità della gestione di un fenomeno complesso. Un contributo una tantum, certo, ma sicuramente il primo atto tangibile arrivato ai territori”.
Le somme spettanti ai Comuni sono assegnate calcolando le presenze, anche di minori stranieri non accompagnati, in tutte le diverse tipologie di centri di accoglienza (centri di prima accoglienza, strutture temporanee e Sprar) alla data del 24 ottobre scorso. Risorse aggiuntive vengono riconosciute ai Comuni sede di porti di sbarco e di hotspot. “Il sostegno anche economico ai territori che fanno la propria parte nell’accoglienza – ha sottolineato Biffoni – deve diventare strutturale anche con provvedimenti come lo sblocco del turn over del personale”.
Il contributo deciso dallo scorso Governo aveva l’obiettivo di incentivare i Comuni “accoglienti”, che sono solo un terzo del totale. Sono Roma, Torino e Milano a godere delle risorse maggiori, visto che nei grandi centri si registrano le presenze più alte di richiedenti asilo. Viminale ed Anci puntano ad un’equa distribuzione dei migranti, coinvolgendo il maggior numero di centri possibile in progetti di ospitalità, privilegiando la rete Sprar. Per i sindaci che non aderiscono, c’è il rischio di vedersi imporre presenze di stranieri da parte dei prefetti. E se il 2016 è stato l’anno record con 181.436 sbarchi, il 2017 è iniziato sulla stessa linea, anzi. Nei primi 17 giorni dell’anno, secondo i dati del Viminale, sono giunte via mare 2.397 persone, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2016, quando gli arrivi erano stati 1.073. E non si ferma il conto delle vittime: già oltre 200 in questo inizio di 2017, secondo l’Oim, che sta verificando indicazioni su altri 200 possibili decessi, in particolare dopo il naufragio che si è verificato sabato nelle acque tra la Libia e l’Italia.