La delibera relativa al riordino ospedaliero e alla rete emergenza urgenza, modificata rispetto al testo che aveva già ricevuto un esito negativo, non ha superato l’esame in commissione sanità.
Sei i voti contrari, tra i quali quelli di Cosimo Borraccino (SI) e Paolo Campo (Pd), oltre a i quattro commissari di opposizione Mario Conca e Marco Galante (M5S), Nino Marmo (FI) e Luigi Manca (Cor).
La delibera ha ottenuto i cinque voti favorevoli dei commissari di maggioranza. All’esito della votazione, il presidente della commissione sanità Pino Romano ha annunciato le dimissioni.
Non sono bastate quindi le rassicurazioni del neo direttore generale del Dipartimento Salute della Regione, Giancarlo Ruscitti, che ha preso da poco il posto di Giovanni Gorgoni, a convincere i commissari sul piano ospedaliero. Ruscitti ha fatto una presentazione di ampio respiro partendo dal Piano operativo, per arrivare ai Livelli essenziali di assistenza (LEA) recentemente aggiornati, agli atti aziendali da approvare da parte da ciascun direttore generale con l’imprimatur dello stesso Dipartimento Salute e con l’impegno dello stesso Ruscitti a incontrare Direttore generali delle aziende sanitarie e sindaci per possibili aggiustamenti in progress.
Dopo gli interventi di ben 14 consiglieri di maggioranza e opposizione (Marmo, Zullo, Borracino, Perrini, Ventola, Gatta, Galante, Conca, Manca, Damascelli, Pentassuglia, Campo, Pendinelli e Pellegrino) in cui sono stati posti diversi rilievi circa il rischio concreto di accentuare le disomogeneità nell’assistenza sanitaria tra le varie province, le perplessità di diversi commissari sono rimaste: oltre a quelle già note di Cosimo Borracino che ha presentato diversi emendamenti, si sono aggiunte quelle di Paolo Campo (PD). Le due defezioni nella maggioranza hanno avuto buon gioco nel determinare, con le opposizioni, il voto finale contrario al provvedimento e le conseguenti dimissioni del presidente della III commissione Pino Romano.
Puntuale il commento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “La protesta contro il piano di riordino da parte del sindaco di Manfredonia ha oggi indotto il consigliere regionale della città a votare contro il suddetto piano. Entrambi chiedevano che le strutture complesse fossero rese compatibili con gli ospedali di base, in modo da poter istituire in futuro nuove strutture di tal tipo. Le esigenze localistiche però, pur apprezzabili, non possono cambiare una legge nazionale che il nostro piano di riordino deve rispettare. Come è stato spiegato in commissione, lasciar sopravvivere le strutture complesse esistenti è una cosa possibile. È dunque incomprensibile la decisione del consigliere Campo di votare contro un provvedimento di ben più vasta portata e importanza: il suo voto non cambierà nulla del piano di riordino”.