Santeramo vs Sanremo, dalla Puglia il controfestival della canzone italiana. Gli organizzatori: “La goliardia al potere”

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Dalle Olimpiadi di Toritto al Festival di Santeramo. Il 2017 della Puglia è partito all’insegna della sana goliardia e dopo il successo social della manifestazione sportiva improvvisata sullo sfondo innevato che ha contraddistinto la nostra terra nella prima settimana del nuovo anno, ecco che gli stessi organizzatori di quell’evento hanno deciso di burlarsi anche del Festival di Sanremo.

“Festival di Santeramo”, si chiama così la pagina su Facebook e conta già oltre 400 likes. All’evento invece, in programma proprio dal 7 alll’11 febbraio, parteciperanno ad oggi 1600 persone. Altre 3600 sono interessante alla faccenda e ulteriori 2100 invitati probabilmente decideranno in seguito. “67° Festival della Canzone Murgiana”, si legge nella breve descrizione e la vera chicca è rappresentata dalla location dell’evento: il bar Ariston di Santeramo in Colle. Sì, perché nella cittadina dell’area metropolitana di Bari c’è anche un bar con lo stesso nome del famoso teatro dove ogni anno i più noti cantanti del panorama musicale italiano si esibiscono in occasione del festival.

“Al momento è solo un evento astratto”, specifica subito Tommi Bonvino. Ma lui e la sua banda di mattacchioni, oltre ad aver reso reali le Olimpiadi di Toritto, hanno a curriculum anche il Cellamare Music Festival: un evento nato per gioco sui social network e poi realizzatosi per davvero alcuni mesi dopo con tanto di ospiti e pubblico delle grandi occasioni. Insomma, astratto sì. Ma solo per il momento.

“Personalmente ho partecipato all’organizzazione del Cellamare Music Festival – spiega Bonvino -, mentre per quanto riguarda le Olimpiadi di Toritto il mio apporto è arrivato solo sui titoli di coda, per la serata conclusiva. Nel primo caso il comitato organizzatore, se così vogliamo chiamarlo, inizialmente era composto da me e un’altra persona. Poi siamo arrivati ad essere una quindicina. Anche l’idea di Toritto è stata partorita da due sole menti, poi diventate sette o otto. In questo caso, siamo in tre: io, l’onnipresente Antonio Conte e Gianni L’Abbate. Ma se l’evento dovesse diventare reale il numero degli organizzatori salirà di sicuro”.

“In tutti i casi lo spunto è stato di pura goliardia – continua -. Per Cellamare e Toritto ci siamo lasciati trasportare dall’entusiasmo, per Santeramo aspettiamo di vedere cosa accade nelle prossime ore. La combinazione curiosa è stata quella di trovare in città il bar Ariston: a quel punto unire le cose è diventato un passo obbligatorio”.

Come per tutte le cose, al costo dei biglietti per il festival di Cellamare e allo spuntare dei primi gadget delle Olimpiadi di Toritto, puntuali sono arrivate le polemiche di una parte del web: l’accusa, neanche troppo velata, di voler lucrare sull’entusiasmo spontaneo tipico dei social network. “Per quanto riguarda le Olimpiadi di Toritto, tutti i soldi raccolti attraverso la vendita di gadget sono stati devoluti alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto – risponde Bonvino -. La serata finale è stata invece finanziata da alcune attività commerciali del posto. Le nostre iniziative sono tutto tranne un modo per fare business. Anche il Cellamare Music Festival è stato un evento no profit. Anzi, alla fine della fiera ci abbiamo anche rimesso dei soldi di tasca nostra”.


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