Puglia, il comitato Priorità alla Scuola contro Emiliano: “A causa sua privacy violata e diritti negati”

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In Puglia non si placa la polemica relativa all’ordinanza sulla riapertura delle scuole dopo le feste natalizie, firmata nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Michele Emiliano. Ad alimentarla, attraverso una lunga nota, è la sezione pugliese del comitato Priorità alla Scuola.

“Con l’ordinanza del 5 gennaio – scrivono dal comitato, ripercorrendo le tappe della vicenda – Emiliano predisponeva la didattica a distanza delle scuole di ogni ordine e grado sino al giorno 15 e, al punto 2 della stessa, specificava come, a richiesta esplicita degli studenti, le scuole primarie e secondarie di primo grado dovessero permettere la frequenza. In aggiunta all’atto pubblico, però, egli stesso affidava al suo profilo social approfondimenti di dubbia natura sul punto 2 che hanno provocato un profondo fraintendimento del contenuto dell’ordinanza stessa. Giovedì 7 e venerdì 8, infatti, siamo stati contattati da diversi genitori, soprattutto di studenti delle scuole primaria e con bisogni speciali, per richieste di aiuto e segnalazioni di disservizi che vanno dalla violazione della privacy all’imposizione della DID anche per gli alunni BES”.

“Comprendiamo le necessità organizzative dettate dai tempi ridotti dell’ordinanza e ringraziamo tutti i dirigenti ed insegnanti che stanno svolgendo ottimamente il loro lavoro – scrivono ancora dal comitato -, ma segnaliamo anche che alcune scuole stanno attuando la nota esplicativa pubblicata su un social dal governatore della Puglia come facente parte di un’ordinanza, violando di fatto la privacy delle famiglie e degli studenti: chiedendo e ‘valutando’ le motivazioni per la frequenza in appositi moduli, chiedendo il raggiungimento minimo del 50% della presenza in classe o, ancora, fornendo agli studenti presenti in aula devices con cui seguire la lezione a distanza con l’insegnante in un’altra stanza. A cornice di tutto ciò si rileva la forte pressione psicologica attuata a danno di alcune famiglie richiedenti la didattica in presenza”.

“Il comitato Priorità alla Scuola – si legge nella nota – sta fornendo supporto, anche legale, a quanti necessitano di aiuto nell’affrontare l’ennesima burrasca ed ingiustizia che sta investendo la scuola in Puglia. Contemporaneamente, stiamo partecipando alla raccolta delle informazioni ufficiali comunicate da ogni singolo istituto: materiale che verrà poi consegnato al Garante dei diritti dei minori insieme ad altre associazioni per denunciare gli atti illegali e discriminatori rilevati. Concludiamo constatando ancora una volta la mancanza di volontà da parte della Regione Puglia nel prendere decisioni in merito al rientro in classe in sicurezza, a favore di atti ormai divenuti antidemocratici, che inducono alla privazione di ogni tutela dei minori e dei soggetti svantaggiati”.

“Da marzo 2020 – concludono -, a quasi un anno dall’inizio della pandemia, anche in Puglia, le istituzioni competenti, a partire dal presidente Emiliano, hanno abbandonato qualsiasi intervento a favore del rientro a scuola in sicurezza. Hanno fallito sullo screening e sui tamponi nelle scuole, sul rafforzamento del trasporto pubblico, sull’aumento degli spazi scolastici, sul rafforzamento del personale scolastico. Continuano a contrapporre il diritto alla salute e il diritto all’istruzione per nascondere il fallimento della gestione sanitaria della pandemia. Non intervengono sugli effetti nefasti della DAD. Tutto questo, mentre si regala la zona gialla alla Puglia creando l’ennesimo corto circuito tra shopping e consumismo sfrenato e cancellazione totale della scuola pubblica accessibile a tutti e tutte, a partire dai ceti meno abbienti. Non possiamo arrenderci di fronte a rappresentanti istituzionali irresponsabili e non curanti della cosa pubblica. Ragione per la quale rivendichiamo il diritto all’immediato intervento regionale affinché il 18 gennaio anche in Puglia si rientri a scuola in sicurezza”.


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