Attività per disabili, ci pensa l’HBari 2003. L’appello al Comune: “Anche i nostri figli esistono”

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Sono ripartite ieri le attività per i ragazzi disabili dell’HBARI 2003 e VOLARE PIU’ IN ALTO. I Presidenti Romito e Castaldo, coadiuvati da volontari e tecnici federali, offrono alla Città Metropolitana di Bari, un servizio che costituisce un reale percorso riabilitativo per i ragazzi partecipanti, sia dal punto di vista del recupero fisico che da quello sociale, perché questi ragazzi hanno l’opportunità di uscire dalle mura domestiche svolgere un’attività di gruppo assolutamente coinvolgente, senza mai dimenticare i genitori che vedono realizzare dai propri figli percorsi da veri atleti. Un traguardo raggiunto senza l’appoggio dell’amministrazione comunale, come spiegano Romito e Castaldo:   

“Dopo la delusione per la scarsa considerazione in cui viene tenuta da parte dell’ amministrazione Comunale di Bari, dalla quale siamo ancora in attesa di un segnale, e dal loro comportamento abbiamo capito che noi non possiamo competere con altre associazioni dove partecipano centinaio di ragazzini seguiti da istruttori con un rapporto di 1 a 25\30, l’attività sportiva riabilitativa per disabili mentali organizzata dalle due società baresi riprende, nonostante le gravissime difficoltà economiche, grazie alla spinta e al sostegno delle famiglie dei ragazzi coinvolti, dell’abnegazione degli operatori, unica nel suo genere e introvabile nelle altre città italiane, che offre a chi partecipa una migliore inclusione sociale oltre al miglioramento delle condizioni psicofisiche di tanti ragazzi in difficoltà. Il basket per disabili non è solo un’attività sportiva, bensì, soprattutto riabilitazione, per la quale non è possibile gestire un gruppo di 25 atleti con un solo tecnico, ma bisogna lavorare, sovente, in rapporto 1:1 o 1:2, ove è necessario avere in palestra personale sanitario e tecnici federali altamente specializzati. Infatti quella del basket per ragazzi disabili mentali è un’attività unica per l’Italia del centro sud e vede coinvolti circa 25 ragazzi affetti dalle patologie più diverse: sindrome di down, autismo, anossia, ritardo mentale, e chi più ne ha più ne metta”.


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