Bari, il tumore al colon si scopre dal respiro: “Inside the breath” dà la caccia alle molecole sospette

Convidi

Calcolare le probabilità di avere un tumore al colon-retto semplicemente soffiando all’interno di una cannula, con lo stesso metodo usato per la spirometria. Una novità che sarà pronta tra circa un anno grazie al progetto “Inside the breath”, messo a punto da un gruppo di medici del Policlinico di Bari e di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Ateneo, con la collaborazione di alcune aziende che si sono riunite nei cosiddetti ‘cluster’ tecnologici sostenuti dalla Regione Puglia. 

 

La presentazione del progetto è stata comunicata oggi dal rettore dell’Università del capoluogo pugliese, Antonio Uricchio, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, il direttore dell’unità operativa di Coloproctologia dell’Uoc di chirurgia generale ‘M. Rubino’ dell’Università, Donato Francesco Altomare, e Gianluigi De Gennaro del dipartimento di Biologia.

 

Il tumore al colon, “che è il secondo nel mondo per mortalità”, ha spiegato Altomare, “altera la situazione respiratoria con alcune molecole che si rintracciano nel respiro”. Quindi, con questa nuova tecnologia, il paziente dovrà soffiare in una cannula che veicolerà il respiro in un contenitore in cui verrà analizzato e dal quale sarà emesso tracciato gascromatografico sulla base delle molecole ritrovate. Una intelligenza artificiale poi in grado di leggere il diagramma e calcolare le probabilità che il paziente abbia un tumore. Sulla base di questa evidenza si deciderà se saranno necessari altri esami, tra cui la colonscopia. De Gennaro ha sottolineato che ‘Inside the breath’ è una “tecnica molto meno invasiva: l’obiettivo è creare un sistema che faccia tutto in un istante e renderlo disponibile per cliniche e farmacie”. Si sta inoltre lavorando per renderlo disponibile anche per l’asma infantile e altri tumori, tra cui quello al polmone. I costi saranno “contenuti” ma varieranno per ciascuna patologia. Uricchio ha rilevato che in questo caso la ricerca “offre prospettive di diagnosi precoce e prevenzione. Un’opportunità particolarmente significativa per la nostra università di affermare la propria ‘mission’: promuovere la ricerca e realizzare il trasferimento tecnologico”.


Convidi