Finché l’autobus va lascialo andare, verrebbe da dire rivisitando il testo di una nota canzone di Orietta Berti. E soprattutto, finché va, tu non remare…Contro. Dopo l’insurrezione di giovani e anziani viaggiatori la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno per cancellare la norma anti-Flixbus, inserita nei giorni scorsi nel decreto milleproroghe.
La società tedesca del trasporto su gomma low-cost, che da Bari per esempio raggiunge Milano con meno di 20 euro o Napoli con meno di 10 euro, dal 2014 ha rivoluzionato il settore, sbaragliando la concorrenza con prezzi più che competitivi. I segreti: l’utilizzo quasi esclusivo della piattaforma web, una strategia di marketing efficace (i bus verdi sono facilmente riconoscibili da chiunque) e soprattutto una flotta di bus non gestita direttamente ma attraverso piccoli vettori sul territorio.
Una presenza che per una serie di ragioni però ha creato molti malumori tra le aziende del settore trasporti. Di fatto i bus verdi nel 2016 hanno trasportato 1milione e 800mila viaggiatori, rosicchiando clienti sia ai concorrenti diretti che alle ferrovie.
Pochi giorni fa un emendamento presentato al Senato dall’opposizione e approvato dalla maggioranza ha messo a rischio il futuro in Italia dell’azienda tedesca. Il trasporto via autobus, seppur liberalizzato già da anni, richiede un’autorizzazione da parte del Ministero dei trasporti. La norma ha previsto che questo documento possa essere concesso soltanto alle imprese che come principale attività svolgono il servizio di trasporto su strada. FlixBus è una piattaforma online che non possiede autobus e noleggia quelli utilizzati nel trasporto, utilizzando fornitori esterni: quindi la società sarebbe di fatto esclusa dal mercato italiano.
“Flixbus è per il trasporto su gomma quello che la Ryan è per il trasporto aereo – ha affermato l’On. Alberto Losacco annunciando il dietrofront del Parlamento – adesso attendiamo il primo provvedimento utile per modificare la norma”.
Il Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri, tra i promotori dell’emendamento, ha comunque condiviso la linea: “Cancelliamo questo emendamento, ma è necessario scrivere regole chiare che garantiscano la sicurezza del passeggero ed evitino situazioni di oligopolio“.