Spazi pubblici di Bari intitolati a Maria Celeste Nardini, Chiara Fumai e Monica Dal Maso: okay della Giunta

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La giunta comunale di Bari, su proposta del sindaco Antonio Decaro, ha approvato l’atto di indirizzo per l’intitolazione di due spazi pubblici della città a due donne che si sono distinte per le loro capacità professionali, lasciando una traccia significativa del loro impegno in campo culturale, politico e sociale.

Si tratta di Maria Celeste Nardini, parlamentare di Rifondazione Comunista e attivista animata da passione civile e impegno in favore dei diritti delle donne, dei lavoratori e dei più fragili, e di Chiara Fumai, che nella sua breve vita si è fatta conoscere e apprezzare come eccellenza assoluta nel panorama dell’arte contemporanea italiana. Qualche giorno fa, inoltre, con il Consiglio del Municipio II, il Comune ha scelto di intitolare a Monica Dal Maso, educatrice e attivista, uno spazio pubblico a Poggiofranco, il quartiere in cui viveva. I luoghi individuati per le intitolazioni sono un giardino che si affaccia sul lungomare per Chiara Fumai, una parte della riqualificata piazza del Redentore per Maria Celeste Nardini e l’area verde tra viale Kennedy e via Palach per Monica Dal Maso.

“Gli spazi pubblici sono molto più che luoghi fisici – commenta il sindaco Decaro – perché vivono di relazioni e ci raccontano la storia delle città cui appartengono: per questo dedicare dei luoghi al ricordo di personalità della nostra comunità che si sono distinte non è un atto neutro ma una scelta culturale che può e deve assumere un significato. Ricordare significa anche continuare a seguire l’esempio e l’insegnamento che alcune persone ci lasciano attraverso piccoli e grandi gesti quotidiani. In questo caso abbiamo scelto di onorare la memoria e la vita di tre donne, molto diverse e ognuna speciale a modo suo, che hanno amato Bari con tutte le sue contraddizioni, senza mai risparmiarsi nel donarle il proprio talento e il proprio impegno”.

“Da tempo l’amministrazione comunale è impegnata a recuperare la memoria di donne che hanno vissuto testimoniando impegno e dedizione a una causa, pubblica o personale, che ha lasciato il segno – aggiunge l’assessore al ramo, Eugenio Di Sciasicio -. Così facendo intendiamo colmare quel gap sulla parità di genere presente anche nella toponomastica per favorire l’ingresso, nel linguaggio e nell’immaginario comune, di nomi e storie di donne che sono state esempio di valore per tutti, attraverso azioni affermative. Spero che, non appena superate le difficoltà della ripartizione servizi demografici e toponomastica acuite dalla pandemia, potremo ripartire con l’intitolazione di diversi spazi e vie a personalità, tra cui moltissime donne, che la città vorrà onorare”

“Il riconoscimento della città alle donne è dovere di ogni amministrazione, tanto più se si pensa che nel nostro Paese ogni 100 vie e piazze dedicate a uomini poco più di sette sono intitolate a donne – sottolinea l’assessora alle Culture, Ines Pierucci -. La parità odonomastica può aspirare a un riequilibrio sostanziale dei generi ma punta soprattutto al raggiungimento della consapevolezza di un vuoto che vogliamo colmare. Il nostro auspicio è che i luoghi che saranno dedicati alla memoria di queste tre donne possano essere vissuti da donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini che siano testimoni di una nuova cultura lontana dagli stereotipi di genere, egualitaria e inclusiva”.


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