Il 25 marzo partiranno i lavori sulle reti idriche ai padiglioni Chini e Asclepios del Policlinico di Bari. Lo rende noto l’azienda ospedaliera, spiegando che la nuova rete idrica utilizzerà tubazioni in lega di acciaio altamente resistente ai fenomeni di ossidazione, per evitare che possano proliferare batteri, come la legionella.
Si tratta di opere altamente invasive di sostituzione delle tubazioni vetuste per la realizzazione delle quali, già a fine ottobre, era stato disposto il trasferimento dei reparti di degenza. Si procederà subito nell’ala sud, occupata dall’ematologia, mentre gli ambulatori presenti saranno trasferiti nell’altra ala dello stesso padiglione, senza alcuna interruzione dei servizi assistenziali.
Meno invasivi gli interventi necessari sulla rete idrica all’interno del padiglione Asclepios che verranno effettuati nelle ore notturne in modo da non interferire con le attività presenti. I lavori, per un importo complessivo di 1 milione di euro, sono stati approvati con delibera dal direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore.
I due padiglioni sono stati sottoposti a sequestro nel novembre 2020 (poi dissequestrati nei giorni scorsi) nell’ambito di una indagine della Procura di Bari su quattro decessi sospetti avvenuti tra il 2018 e il 2020 all’interno di quei reparti a causa, secondo i pm, di infezioni da legionella. Nell’inchiesta Migliore e altri cinque dirigenti dell’ospedale sono indagati per omissione di atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro reato e sono stati interdetti per alcuni mesi (la misura è stata recentemente annullata dal Tribunale del Riesame).