Bari, addio a Franco Cassano: camera ardente allestita nell’aula magna ‘Aldo Cossu’ dell’Università

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Sarà allestita nell’aula magna ‘Aldo Cossu’ dell’Università di Bari, a partire dalle 19 di oggi, la camera ardente per Franco Cassano, il sociologo ed ex parlamentare del Partito Democratico morto questa mattina. Nell’atrio del Palazzo Ateneo, invece, si terrà domani una cerimonia laica alle 16.

L’Università, nel rispetto delle norme Covid, ha organizzato due momenti per ricordare il professor Cassano. Alla camera ardente si potrà accedere, dall’ingresso di via Crisanzio, solo a piccoli gruppi e muniti di dispositivi di sicurezza. Alla cerimonia di domani l’accesso sarà consentito fino ad esaurimento dei 60 posti disponibili. La cerimonia, inoltre, sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina www.uniba.it.

I social, intanto, continuano ad essere inondati di messaggi di cordoglio. A quelli già registrati in mattinata – dal sindaco Antonio Decaro al deputato barese Alberto Losacco, dal ministro Speranza all’ex ministra Bellanova – si aggiunge quello dell’ex ministro e deputato barese, Francesco Boccia. “Il tuo pensiero lungo, aperto e soprattutto ‘meridiano’ – ha scritto Boccia sui social – è diventato una rotta ambiziosa per intere generazioni. È stato un privilegio averti in Parlamento per cinque anni. La tua voce critica, e sempre costruttiva, nei riguardi di alcuni dei limiti del nostro tempo e del modo di vivere sempre condizionato dalla centralità del Nord-Ovest del mondo ci arricchiva. Grazie Franco, continuerai ad illuminarci con il tuo pensiero”.

“Con Franco Cassano scompare una persona bellissima, un grande e originale pensatore, un protagonista della cultura di sinistra – scrive, ancora, Nichi Vendola -. Lo ricordo con grande commozione come un vero maestro di mitezza, di moralità e di libertà”. “Piango la scomparsa di un amico al quale non ho mai avuto la forza di confidare, per pudore, quanto sia stato importante – scrive invece il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -. Mi illudo oggi, con rimpianto, che egli ne fosse comunque consapevole. Un grande intellettuale del Sud che a differenza di altri, ha tracciato una via che la politica ha realizzato, sia pure lasciandolo perennemente inquieto. “Io e Nichi Vendola – conclude il governatore – sappiamo quanto gli dobbiamo e quanto di lui abbiamo disatteso, nella convinzione di essere stati sempre fedeli alla nostra terra al di là dell’ossequio e della convenienza. È stato un uomo che ha saputo leggere nel profondo la società e descriverne le opportunità”.


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