Torre a Mare, colpito da infarto per strada e salvato grazie a defibrillatore della parrocchia. Don Fabio: “Installateli ovunque”

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“Incidente a Torre a Mare, pare sia morta una persona”. La bella storia che vi stiamo per raccontare inizia così, con una segnalazione arrivata in redazione intorno alle 16.30 di ieri pomeriggio. Un motore a terra, ci dicono, e un capannello di persone con le mani nei capelli. Le indicazioni sono chiare: il tragico evento è accaduto tra via Positano e via Emanuele Silvati. Come spesso capita ci catapultiamo sul posto per provare a raccogliere informazioni e arriviamo lì dopo una manciata di minuti ma dell’incidente, dell’ambulanza, della moto non c’è alcuna traccia.

 

 

Intorno alle 17.30 il mistero sembra essere risolto. Non si trattava di un incidente stradale, bensì di un signore morto d’infarto. E la moto a terra altro non era che il tentativo disperato di un passante di prestargli soccorso. Per qualche secondo in redazione ci interroghiamo sull’opportunità di pubblicare comunque la notizia ma il dibattito termina prima ancora di diventare discussione: non è il caso di scrivere nulla, ci diciamo, soprattutto nel rispetto del dolore dei familiari della persona morta.

 

Nella tarda serata di ieri però, lo scenario cambia completamente. Perché quella persona, un operaio cinquantenne che in via Positano era impegnato su una macchina da lavoro, non è affatto morta. Si è salvata. Per raccontarla come ha fatto Don Fabio Carbonara, era a terra… “”e il cuore poi ha ripeso a battere”.

 

Don Fabio è il prete tutto sprint della parrocchia San Nicola di Torre a Mare. Il motore a terra, vicino al corpo dell’infartuato era il suo. Come suo, o per meglio dire della parrocchia, era il defibrillatore che lo stesso Don Fabio stava usando per salvare la vita a quell’uomo colpito da malore. Un primo intervento importante cui ha fatto seguito quello decisivo dei sanitari del 118, che per non perdere tempo hanno continuato ad utilizzare quel defibrillatore per tutta la durata delle operazioni proseguite ovviamente anche in ambulanza. Il prezioso attrezzo è stato poi riportato in parrocchia in serata.

 

“Quando lo abbiamo installato ci siamo sempre detti: speriamo di non doverlo usare mai – racconta Don Fabio -. E invece oggi è successo che ti chiamano e ti chiedono di portarlo con urgenza a poche centinaia di metri dalla Parrocchia. Con tanta paura di non saperlo nemmeno accendere, nonostante corsi e spiegazioni teoriche, ma con speranza e con tanta lucidità e coordinamento con i volontari tempestivi e fondamentali del 118 guidati dalla dottoressa Maria Rosaria Bruscella”.

 

 

“E allora pensi alle fatiche, a quella serata del cuore organizzata con l’associazione di Volontariato I Care Onlus – continua il parroco -, alle battaglie con i perbenisti che si scandalizzavano all’idea di avere un defibrillatore in Chiesa, a chi demagogizzava, agli amici che ci aiutano, a chi ancora crede nel bene. Pensi a tante cose e al valore della vita”. Pensiamo anche noi a quella serata in cui eravamo presenti come Telebari. Era il 16 giugno scorso, eravamo al Petruzzelli, e c’era Marco Ligabue in concerto per raccogliere fondi proprio in favore dell’associazione attiva sul territorio di Torre a Mare. Il cantante è stato informato dell’accaduto e si è detto commosso.

 

“Grazie a chi ogni giorno salva vite umana – conclude Don Fabio -. Grazie ai medici e ai volontari. Siete davvero preziosi e vedervi all’opera commuove. Comprate e installate defibrillatori, ovunque”. Un messaggio che non possiamo far altro che amplificare, con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi a nostra disposizione.

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