Scuola in Puglia, didattica digitale integrata. Il TAR sull’ordinanza di Emiliano: “È legittima”

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L’ordinanza sulla scuola firmata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il 23 aprile scorso è legittima. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, Sezione Terza, ha respinto la richiesta di sospensione cautelare proposta da un’associazione di genitori, che voleva obbligare alla presenza fisica in classe anche gli studenti le cui famiglie avevano scelto la didattica a distanza”, si legge in una nota della Regione.

“Il Tar ha sancito la piena legittimità della mia ordinanza che consente alle famiglie pugliesi di chiedere e ottenere la didattica digitale integrata – commenta, anche sui social, Emiliano -. L’Ordinanza del Tar riconosce alla Regione Puglia di aver adottato un provvedimento giuridicamente corretto e necessario per salvaguardare la salute pubblica. In situazioni di pericolo grave e straordinario, come nel caso di varianti Covid insidiose, è diritto delle famiglie degli studenti tutelare il proprio ambito familiare da eventuali pericoli di contagio, richiedendo la didattica a distanza”.

“Il Tar in questo modo ha applicato la Costituzione della Repubblica e il principio di precauzione per contemperare il diritto allo studio con il diritto alla salute – prosegue Emiliano -. Lo Stato, in una situazione di grave emergenza pandemica, assicura a chiunque la didattica in presenza ma deve concedere la didattica a distanza a chi ne faccia richiesta. In questo modo si chiude un anno scolastico sicuramente complicato, dolorosamente affrontato dalle famiglie e dalla scuola pugliesi con grande attenzione e determinazione. In particolare da parte degli insegnanti che hanno dovuto assicurare anche la didattica a distanza contemporaneamente a quella in presenza. Di questo sacrificio li ringrazio ancora”.

“Se questo modello pugliese ha salvato dalla durissima prova della terapia intensiva o da altre più gravi conseguenze anche solo una mamma, un papà, un nonno o una nonna, in coscienza sono contento di averlo scelto – conclude Emiliano -. Sapere che esso è anche giuridicamente corretto mi dà sollievo e fiducia nella giustizia”.


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