In Puglia restano, al momento, 51 i casi accertati di contagi Covid provocati dalla variante Delta: tre i focolai individuati a Brindisi, l’area pugliese più colpita, e già circoscritti. È in corso una survey da parte dei laboratori Covid del Policlinico di Bari e dell’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata per misurare la prevalenza della variante indiana.
Intanto, per limitare la diffusione del virus mutato, nei giorni scorsi l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, e il direttore di dipartimento Vito Montanaro, hanno trasmesso alle ASL e ai dipartimenti di Prevenzione una circolare con le nuove misure da attuare per il contenimento e gestione dei nuovi casi.
Ad esempio, per interrompere le catene di contagio”, si legge, occorre identificare “precocemente i nuovi casi tra i contatti stretti mediante test molecolare” da effettuare “a 72 ore dall’ultimo contatto con il caso indice, procedendo secondo un modello a cerchi concentrici”.
Inoltre, le ASL devono inviare ai due laboratori 60 tamponi a settimana, scelti a caso, per effettuare il sequenziamento. E devono essere analizzati anche tutti i tamponi risultati positivi di persone ricoverate o di quelle completamente vaccinate. Infine, chi è venuto a contatto con una persona risultata positiva ad una variante, se non è stata contagiata dovrà essere invitata a vaccinarsi, qualora non lo avesse già fatto.