Covid, 20enne barese bloccato a Malta. L’agenzia che ha organizzato il viaggio: “Ordini dell’autorità sanitaria”

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“Comprendiamo lo stato d’ansia di un genitore che vive la preoccupazione di un figlio lontano in una situazione delicata. Tuttavia se fosse necessario, una volta terminata la quarantena, saremo direttamente noi di Essenia a organizzare il rientro del figlio così come abbiamo fatto quando scoppiò la pandemia: in sicurezza e senza l’ausilio di nessuno, in quella occasione, abbiamo fatto rientrare un gruppo di 80 ragazzi da vari paesi europei”. Lo afferma, attraverso una nota, Giovanna Palumbo, amministratrice di Essenia UETP – Salerno, l’ente di formazione che ha organizzato l’esperienza a Malta di 80 ragazzi nell’ambito del programma Erasmus+.

Nei giorni scorsi Eugenio Lombardi, padre di un 20enne barese tra i partecipanti al viaggio, aveva denunciato che il figlio “in tre mesi è stato costretto a ben tre quarantene, bloccato in camera d’albergo come in un carcere”. Vicenda per la quale ha contattato anche l’ambasciata. “Azione non necessaria, seppure comprensibile – precisa Essenia – poiché basta solo attendere che il giovane termini la quarantena. I ragazzi infatti non sono bloccati a Malta (probabilmente i ragazzi bloccati fanno parte di un altro gruppo che noi non conosciamo), sono lì per un tirocinio di sei mesi e pertanto rientreranno al termine dello stesso (solo alcuni di loro sono in quarantena in questo momento)”.

La società salernitana ha ribadito che “in questo periodo, nonostante il settore, siamo riusciti a far partire tanti ragazzi in condizioni di estrema sicurezza, avendo preso accordi preventivi con le strutture ricettive in modo tale che ci garantissero tante stanze quante necessarie nell’arco di tutti i sei mesi in caso di necessità di isolamento/quarantena, avendo scelto inoltre Paesi di destinazione con minori casi di Covid rispetto agli altri e seguendo tutte le misure di sicurezza previste dalle autorità competenti locali”.

“Infatti, quando si verificano casi di positività – proseguono da Essenia – sia noi che le autorità maltesi informiamo verbalmente l’interessato che deve mettersi in isolamento/quarantena, al fine di essere sicuri che la comunicazione sia recapitata e recepita e bloccando così immediatamente il rischio di contagio per altri. Dopodiché l’autorità sanitaria fa seguire indicazioni ufficiali scritte e noi ci atteniamo ad esse. Ecco perché il figlio del signor Lombardi non può rientrare in Italia, perché lo ha detto l’autorità sanitaria maltese”.


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