Uno sbilancio da 194 milioni di euro, di cui 110 milioni di euro attribuibili alla protezione civile. Un’altra cinquantina di milioni riferibili alle spese regolarmente rendicontate in prima battuta per un totale di circa 240 milioni di euro. E’ quanto sarebbe costata la gestione del Covid in Puglia durante quest’anno e mezzo di pandemia.
Solo che, per far quadrare i conti, la Regione Puglia ha dovuto attingere a risorse proprie perché lo Stato non ha coperto una parte significativa delle somme, ricevendo molto meno di altre regioni del nord. L’ennesimo segno del divario con il Meridione, verrebbe da dire. In realtà le cose sembrerebbero stare diversamente. Lo scorso maggio, quando veniva stabilito il riparto di 1000 milioni di euro in tutta Italia la puglia era tra le regioni che non presentavano al Governo il rendiconto completo dei costi da coprire.
E così le grandi strutture come l’ospedale in Fiera, la fabbrica di mascherine, solo per citare alcune delle voci più discusse, non sarebbero finite nel conteggio. Ecco perché il capogruppo di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo ha chiesto di audire il Presidente Emiliano, assente, e il responsabile della Protezione Civile Mario Lerario in I Commissione Bilancio del Consiglio Regionale della Puglia.
I dubbi restano, tanto che la prossima settimana si proseguirà con le audizioni del Direttore del Dipartimento della Salute Vito Montanaro, anche per dare conto della quota di parte sanitaria che non è di competenza della Protezione Civile. Nel frattempo, per Zullo, restano aperte questioni già più volte segnalate da inizio pandemia sulla gestione delle spese fatte per fronteggiare l’emergenza sanitaria.