Da 107 a 123 ricoverati in tre giorni, con un incremento significativo di pazienti costretti alle cure mediche anche nelle Intensive. Ad inizio settimana, lunedì 9 agosto, le persone in terapia intensiva a causa del Covid in Puglia erano 16. Ieri, nell’ultimo aggiornamento fornito dai canali ufficiali della Regione, i pazienti in Rianimazione erano diventati 22. Un incremento che, come testimonia il monitoraggio dell’Agenas, porta la percentuale relativa all’occupazione dei posti letto Covid in Intensiva dal 4 al 5%.
“Al momento non siamo preoccupati – dichiara all’ANSA l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco – perché il trend di aumento dei casi non è ripido. Ovviamente – aggiunge – assisteremo nei prossimi giorni ad un progressivo aumento di ricoveri, ma non tale da mettere in difficoltà il sistema”.
Più complessa, invece, la situazione in Sicilia. Dopo aver raggiunto il 14% in area medica, valore vicinissimo alla soglia critica del 15%, oggi l’isola raggiunge l’8% di occupazione delle terapie intensive con un rialzo dell’1%: anche qui avvicinandosi sempre più alla soglia del 10% prevista come ‘invalicabile’ in base ai nuovi parametri per evitare il passaggio delle regioni da una fascia di colore all’altra.
Anche Calabria e Valle d’Aosta, nei reparti di Malattia Infettiva e Pneumologia però, hanno fatto registrare un aumento del 2% portandosi rispettivamente al 13% e al 6%. Fanno meglio, invece, la Liguria e la Provincia Autonoma di Bolzano che oggi registrano, per i reparti di terapia intensiva, un calo dell’1% portandosi rispettivamente al 6% e all’1%.