Adelfia, caso Casa Caterina. La Rsa: “Ecco la verità dietro la denuncia anonima”. Riceviamo e pubblichiamo

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“LA VERITA’ DIETRO LA DENUNCIA ANONIMA RACCOLTA DALLA GIORNALISTA SERENA MARIA RUSSO E ANDATA IN ONDA SU TELEBARI, RIPRESA NUOVAMENTE DAL QUOTIDIANO ITALIANO DI BARI”

La successiva verifica ispettiva eseguita l’11 agosto scorso, da personale congiunto del Nas Carabinieri e Sisp competenti presso la RSA CASA CATERINA di Adelfia, ha smentito tutto quanto riferito in forma anonima nell’intervista in questione, che può aver tratto origine dai fatti di seguito riportati. Un “pool” di investitori, ha rilevato, a fine 2020, la RSA “CASA CATERINA” di Adelfia, su proposta di un imprenditore Brindisino, sedicente esperto del settore e già direttore di altra società che gestiva Rsa con sede in provincia di Lecce, poi dichiarata fallita. Lo stesso imprenditore ha curato tutte le trattative per l’acquisto dal  Fondatore Dott. Nicola Dellino che ha continuato a svolgere il ruolo di amministratore e direttore sanitario della società acquistata, in una sorta di affiancamento. Sempre l’imprenditore Brindisino, ha imposto la rottura della collaborazione con il Dott. Dellino, assumendo impiegati amministrativi, in esubero rispetto a quanto normativamente richiesto. L’esclusione definitiva del Dott. Dellino è avvenuta a febbraio scorso, nel pieno della battaglia per fronteggiare un focolaio Covid, battaglia vinta grazie al nuovo responsabile medico nominato (il Dott. Intini Giovanni Carmelo), grazie alle quotidiane sanificazioni della società cooperativa “Call Service” e alla passione e dedizione degli operatori presenti, inestimabile ricchezza della struttura che è all’avanguardia ed è dotata di tutti i confort. La squadra direttiva dell’imprenditore Brindisino ha diretto la residenza sino a metà giugno scorso allorquando, gli investitori hanno chiesto un cambio della gestione ed una verifica della spesa. Dalle verifiche è emerso che: i)sul sito internet della RSA “CASA CATERINA” erano ancora indicati tutti i contatti informativi facenti capo all’ex-patron Dott. Nicola Dellino; ii)che molte delle famiglie vengono dirottate su altre strutture per l’assistenza ai loro cari; iii)che la pagina face-book non è aggiornata perchè creata sul profilo personale di un dipendente e si è scoperta la falsa sottoscrizione di un  contratto con una società cui fa capo la testata “Il Quotidiano Italiano”, per oltre 900,00 euro mensili. Sono fioccate contestazioni disciplinari e licenziamenti, ma subito dopo si sono verificate improvvise, coincidenti e copiose malattie del personale e la denuncia anonima raccolta dalla valente giornalista Serena Maria Russo e mandata in onda su Telebari, successivamente ripresa da “Il Quotidiano Italiano Bari” sotto forma di servizio giornalistico e da cui è scaturita la verifica ispettiva che ha confermato la falsità di tutte le dichiarazioni nell’articolo riportate. Il vero ed unico problema che affligge la quasi totalità delle strutture presenti sul territorio, come Casa Caterina, è la carenza di personale infermieristico su cui si invita gli organi di stampa a sensibilizzare gli Enti competenti ad intervenire urgentemente ed efficacemente. Sempre più famiglie stanno scegliendo “CASA CATERINA” proprio per la qualità dei servizi offerti (cucina interna, servizio lavanderia, pulizia e sanificazione certificate). L’invito, pertanto, è quello di agire in tutti gli ambiti possibili per il benessere dei residenti di tutte le RSA, pregando chi non ha a cuore tale obbiettivo di condurre le proprie battaglie nelle sedi competenti, senza strumentalizzare ingiustamente la serenità degli ospiti e dei familiari per secondi fini personalistici.


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