di Silvia Dipinto
Per venticinque anni Chiara l’ha chiamato il ‘banchetto del confessionale’. Migliaia di clienti si sono affidate a lei per curare le mani, e insieme al piacere dell’estetica hanno cercato una coccola dell’anima. Per Chiara Manodoro, però, a un certo punto il salone di bellezza è sembrato un nido troppo piccolo. Per spiccare il volo tocca superare un test d’accesso all’università, dopo avere incassato agli esami di maturità la scorsa estate il meritato 100. E così la manicurista barese proverà i blindatissimi test per Scienze psicologiche e per Professioni sanitarie, il 10 e il 14 settembre. Come migliaia di aspiranti universitari, anche Chiara ha trascorso l’estate sui libri e con l’arrivo di settembre si gioca l’opportunità (forse) della vita, cercando di superare lo sbarramento del numero chiuso.
La storia di Chiara sorride, come i suoi occhi mentre racconta. “A febbraio compio 50 anni – confessa – e dal ’97 sono manicurista, o meglio onicotecnica. A 17 anni sono rimasta orfana di madre e sono stata abbandonata da mio padre, quindi ho dovuto interrompere gli studi al quarto anno del Romanazzi”. Prima lavoretti di fortuna, poi la ricerca di stabilità con l’arrivo del matrimonio e di un figlio. “Nella mia testa c’è sempre stata la voglia di riprendere a studiare – spiega Chiara – e una mia cliente mi ha incoraggiata a prendere un appuntamento col preside del Romanazzi, la mia vecchia scuola. Mi sembrava irrealizzabile lavorare, studiare, crescere un figlio, fino a quando non ho conosciuto il direttore dei corsi serali”.
A Chiara si è aperto un mondo, che oggi vorrebbe fare conoscere a tutti. “Perché tutti dovrebbero trascorrere del tempo nelle scuole serali, un ambiente molto diverso dalle lezioni diurne – assicura – Non ci sono solo adulti, ma tanti ragazzi che si sono persi. Ne ho conosciuta una, per esempio, che aveva abbandonato la scuola perché vittima di bullismo. Grazie ai corsi serali del Romanazzi, ho capito cosa significhi creare l’atmosfera giusta per riprendere magari vite interrotte e immaginare un futuro diverso”.
Durante i periodi di chiusura dei saloni di bellezza a causa della pandemia da Covid 19, Chiara non ha mai smesso di leggere e approfondire. Per gli esami di Stato ha studiato giorno e notte, incassando i complimenti della commissione e un meritato 100. Insieme al diploma in Sistemi informativi aziendali, è arrivata la voglia di non fermarsi. “Amo la storia e la letteratura, ho aiutato dieci compagni a preparare la maturità – sorride – La mia estate è racchiusa nei libri per preparare i test di accesso: mi piacerebbe cambiare vita, o anche solo vivere la soddisfazione di raggiungere la laurea”. Due le sfide in cantiere: il test per Scienze psicologiche e poi quello di Professioni sanitarie, per diventare logopedista, dietista o perfusionista. “Con la pandemia ci siamo resi conto di quanto sia necessario avere esperti in respirazione artificiale – Chiara sospira – ma questo è davvero un sogno”.