Progetto SAI, famiglia afghana di sei persone accolta a Noci: “Ci sentiamo a casa”

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“Dal primo giorno a Noci, ci siamo sentiti come a casa. Un giorno, per esempio, ero seduto ad una panchina, in piazza, ed un signore del posto mi ha chiesto se poteva sedersi accanto a me. È stato un segno di rispetto inaspettato e grandioso”.

Sono le parole di un cittadino afghano arrivato a Noci, nel Barese, lo scorso 21 luglio, dopo essere fuggito dall’Afghanistan con la moglie e i quattro figli. Ieri il sindaco di Noci, Domenico Nisi, li ha incontrati per un benvenuto e consegnare loro il gagliardetto del Comune. “Voglio testimoniarvi la vicinanza della nostra comunità – ha detto Nisi – soprattutto in questo momento di particolare dolore per quelli che sono gli accadimenti che stanno interessando il vostro Paese. Noci è una città aperta all’accoglienza e voglio che possiate sentirvi, per tutto il tempo della vostra permanenza parte di questa comunità, nocesi a pieni titolo. Da parte nostra, v’è tutta la disponibilità a fare in modo che possiate ricevere tutto ciò di cui avete bisogno”.

La famiglia è entrata a far parte del programma di accoglienza per richiedenti asilo del progetto SAI “La nuova dimora”. La coordinatrice del progetto, Livia Cantore, ha voluto sottolineare il fatto che i Comuni di Putignano e Noci, dove il progetto SAI ha sede, “sono stati fra i primi, già lo scorso giugno, quando ancora non erano cominciati gli scontri scoppiati di lì a poco, a dichiarare la propria disponibilità all’accoglienza”.


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