Lo slogan è volutamente provocatorio. “Bari o Kabul?”, si chiede Nicola Brescia, postando le foto degli immobili abbandonati e degli angoli di degrado ‘cronico’ di Bari. Lo storico presidente del comitato cittadino Fibronit trasforma il suo profilo Facebook nella vetrina dello scandalo. Con una domanda ricorrente: “si tratta di Bari o Kabul?”, è il quesito di Nicola, residente a Japigia ma cresciuto a Mungivacca, che incassa una pioggia di commenti che condividono lo sdegno.
Impossibile d’altronde restare indifferenti di fronte alle fotografie dell’ex supermercato De Sandi di Japigia. “Sino a qualche settimana fa in questi spazi viveva, purtroppo, un senza fissa dimora – racconta Nicola – Un incendio ha distrutto la sua inimmaginabile abitazione, e quello che vedete ora è ciò che resta. Ovviamente tutto è rimasto così com’è. E vabbè, del resto a Kabul è quasi ovunque così”. L’immobile abbandonato e ripetutamente vandalizzato si trova a pochi passi dalla scuola media Amedeo d’Aosta, frequentata da ragazzini di Japigia e Madonnella. “È pericoloso”, denuncia Nicola Brescia, che passeggiando per le strade della città continua a documentare gli obbrobri e segnalare i rischi dei mancati interventi delle istituzioni.
Il tour prosegue a Mungivacca, con le immagini dei palazzoni nati per ospitare residenze di studenti universitari a ridosso di via Amendola, e rimasti incompiuti, coi lavori fermi da anni. “Queste sono le immagini in cui si imbatte chi arriva nella nostra città dalla tangenziale o dalla statale 100 – dice Nicola – Immagini che contrastano con la nuova via Amendola, le sue rotatorie fiorite, gli spartitraffico appena realizzati. Io sono cresciuto in questo quartiere e mi addolora constatare lo stato di abbandono e degrado che si prova quando ci si trova davanti a questi scempi”. Rilanciando le proteste dei residenti di Mungivacca, Nicola tuona contro il “muro di cemento e impalcature ricoperte da teli ormai grigi e laceri, e tutto intorno erbacce e rifiuti che non fanno onore a un quartiere che si è sempre distinto per la cura dei suoi spazi”.
E ancora, gli scatti dei rifiuti ingombranti, scaricati a Mungivacca probabilmente dai Comuni che intorno a Bari hanno la raccolta differenziata porta a porta. “Non possiamo abituarci a questi orrori – è l’appello di Nicola, da sempre impegnato in prima linea nelle battaglie per l’ambiente e contro l’inquinamento – Dobbiamo continuare a segnalare quanto di brutto resiste in questa città, per continuare a migliorarla”.