In tutto 226 nuove aperture e 166 cessazioni. I numeri, che si riferiscono all’intervallo di tempo che va dal primo gennaio 2020 al 30 aprile di quest’anno, raccontano dell’andamento, nella città di Bari, delle attività votate al food: bar e ristoranti.
Una curva che, nonostante la pandemia, fondamentalmente ricalca quella dell’anno precedente, il 2019, che conta 279 nuove aperture e 124 cessazioni. Un dato che – rapportato ai mesi di lockdown – conferma la tendenza del capoluogo pugliese alle attività legate alla cultura gastronomica.
La conferma arriva anche dalla principale via dello shopping, via Sparano, da sempre legata ai grandi marchi e ora invece letteralmente invasa da tavolini. Anche i locali sfitti dove fino a poco tempo fa sorgeva il Disney Store, pare siano stati oggetto di trattativa con una catena di fast food.
Bene però anche l’andamento degli esercizi di vicinato. Abbigliamento, casalinghi e tutto ciò che non riguarda la ristorazione registra un saldo positivo nell’ultimo anno: 433 nuove aperture a fronte di 234 cessazioni.
Faticano i locali di grandi dimensioni a trovare nuovi inquilini: buone notizie, però, arrivano dagli spazi ad angolo tra le vie Calefati e via Andrea Da Bari che, a breve, potrebbero ospitare l’OVS. Al posto di Zara Home in via Argiro, invece, arriverà presto una banca.