“No al cambio degli orari, noi non siamo militari”. Questo lo slogan scelto dagli studenti di Bari, questa mattina in strada accanto ai sindacati, per protestare contro i doppi turni della scuola. La manifestazione – annunciata nei giorni scorsi dalle segreterie territoriali di Cgil e FLC Cgil, Cisl e Cisl Scuola, Uil e Uil Scuola, Snals-Confsal e GILDA-Unams – si è tenuta in piazza Libertà: sede della Prefettura e luogo in cui è stato partorito il documento operativo che prevede la differenziazione degli orari di ingresso per gli istituti superiori di Bari e provincia. Stando a quanto stabilito dal prefetto Antonia Bellomo, nel Barese, il 25% degli alunni dovrà entrare in classe alle ore 9.40, mentre il 75% alle 8.
“Il documento contiene una soluzione assolutamente inaccettabile – hanno spiegato i sindacati -. Una decisione che non ci vede concordi perché, oltre a violare nella sostanza il principio dell’autonomia scolastica, è foriera di notevoli ripercussioni sulla organizzazione delle scuole e di gravi ripercussioni sull’articolazione dell’orario di lavoro, in quanto in palese contrasto con la normativa contrattuale e legislativa vigente”. Oltre a creare disagi a studenti e famiglie.
I sindacati chiedono quindi un incontro urgente al prefetto di Bari al fine di ricercare una soluzione alternativa immediata “che eviti di scaricare – dicono – gli enormi problemi organizzativi sottesi all’adozione del piano sulle famiglie, sugli istituti pugliesi e sui lavoratori della scuola. Sui quali, come al solito, si ripercuotono limiti e assenze delle istituzioni e della politica locale che, da noi più volte richiamate, avrebbero dovuto affrontare per tempo la questioni assumendo altre e più ragionevoli azioni”.