Conversano, inaugurato il primo parco sportivo ‘Jungle’ del sud Italia: è l’Origin Outdoor Experience

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Riscoprire il piacere dell’allenamento all’aperto, grazie a un parco composto da un’area fitness su una superficie di 450 metri quadri; è la nuova palestra Jungle inaugurata a Conversano, la prima del Sud Italia. Si chiama Origin Outdoor Experience, un parco attrezzato realizzato da un team di trainer e appassionati di fitness, ideatori di una start-up che si pone come obiettivo l’erogazione dei servizi alla persona.

Tra via Lenti e via Manuzzi si può fare sport insieme ad amici e familiari, divertendosi. La struttura è stata progettata per la disciplina “Jungle Up”, che riproduce l’habitat tipico della giungla, dove ognuno è messo costantemente alla prova e impara a servirsi al meglio delle proprie abilità e del proprio corpo.

L’area Jungle è stata progettata per ospitare attività di social building connettendo anche le realtà del territorio che lavorano con la disabilità fisica e psichica con le comunità per minori, con le cooperative sociali che gestiscono situazioni di dipendenza e con centri anziani. Uno spazio per rafforzare le relazioni genitori-figli, e per le scuole un percorso dedicato a studenti e docenti per attivare azioni di prevenzione e contrasto di qualsiasi forma di violenza, discriminazione e sopraffazione tra giovani che possano degenerare negli atteggiamenti tipici del bullismo.

“Al centro del progetto “Origin Wellness Experience” c’è il miglioramento della vita della persona – spiega Mirko Troviso, cofondatore di Origin Wellness Starter – che è portata naturalmente a ritrovare autostima in un luogo in cui la competizione non è mai il fine, perché ciò che conta è rompere lo schema e permettere a tutti di trovare la propria dimensione nella giungla”.

La filosofia del Jungle nasce dall’attenta osservazione della natura: ripercorrendo l’evoluzione della specie umana dalla scimmia, tornando alle origini per riscoprire le capacità perdute e recuperando quanto di primitivo è inscritto nel proprio DNA.

“Jungle non vuole essere una regressione, ma una progressione primitiva – commenta Mattia Ferri, CEO di Jungle Up e ideatore della disciplina in Italia – L’uomo contemporaneo ha bisogno di tornare a guardare il mondo dall’alto, perché osservare la società̀ staccandosi da terra gli può̀ permette di comprendere come vivere meglio”.


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