“Siamo in un periodo di transizione, caratterizzato da sindromi gastrointestinali”. Possono colpire tutti indistintamente, bambini, adulti e anziani, e non sarà il vaccino antinfluenzale a mettere al riparo da questi virus “aggressivi e resistenti”. A sottolinearlo è la dottoressa Amore, medico di base barese, alle prese da qualche settimana con le prime diagnosi di infezioni che colpiscono l’apparato digerente.
I sintomi sono quelli noti: vomito, diarrea e febbre. “Nella maggior parte dei casi durano poco tempo – precisa – ma è importante curarsi bene, stare a riposo e per quanto riguarda i bambini, idratarli sempre e non mandarli a scuola”. Infezioni destinate presumibilmente a salire con il passare dei giorni e con l’avvicinarsi delle feste natalizie, periodo in cui “non si rinuncia a nulla – dice ancora Amore – Per questo bisogna stare attenti all’alimentazione, non eccedere durante i cenoni di Natale e, soprattutto, evitare i frutti di mare”.
Parallelamente bisogna stare attenti anche alle forme che colpiscono l’apparato respiratorio. Se da un lato è importante vaccinarsi contro l’influenza vera e propria, anche per evitare il sovrapporsi di quei sintomi tipici dei malanni di stagione ma paragonabili a quelli dati dal Covid, dall’altro l’arrivo dell’inverno porterà un aumento dei casi di raffreddore.
“Tutte queste forme virali si curano a casa – prosegue il medico di base – ma mentre è più facile tenere i bambini al riparo, dall’altro gli adulti, costretti spesso a continuare a lavorare, possono andare incontro a complicazioni, come rinorree, sinusiti e bronchiti”. Solo in quest’ultimo caso, però, potrebbe essere necessaria l’assunzione di un antibiotico, perché in linea di massima “basta l’aerosol terapia, a meno che, soprattutto nei bambini, i muchi non cambino colore, fino a diventare purulenti. Ma anche in questo caso è fondamentale l’idratazione, perché fluidifica i muchi, è più importante dell’alimentazione solida. Come si dice in questi casi: si muore di sete ma non di fame”.
La situazione prospettata è quindi diversa dall’inverno scorso, quando per le restrizioni imposte, le distanze e le mascherine, i casi di influenza erano quasi azzerati. “L’anno precedente – conclude Daniela Amore – chi aveva sintomi a livello respiratorio aveva quasi sempre il Covid. Motivo per cui oggi è importante vaccinarsi, sia per il Coronavirus che per l’influenza, perché è importante tutelarsi il più possibile”.