Policlinico Bari, area Covid di Ostetricia al collasso. Montanaro: “Posti letto in altre strutture entro 72 ore”

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L’area Covid del reparto di Ostetricia del Policlinico di Bari è piena di partorienti positive. Fino alle 20 di ieri sera erano tredici, nonostante il piano del reparto adibito alle gestanti positive preveda un massimo di otto posti letto. In tutta la provincia di Bari, il Policlinico è l’unica struttura pubblica che, ad oggi, può accettare donne in gravidanza risultate positive al Coronavirus.

Ma l’ondata di variante Omicron che sta dilagando anche in Puglia ha costretto l’azienda ospedaliera ad aumentare i posti letto, a stringere le pazienti nelle due grandi stanze del reparto, fino alla saturazione totale. Secondo quanto appreso, delle 13 donne solo una risulterebbe leggermente sintomatica, ma niente di preoccupante, a quanto pare. Il problema è legato quindi alla necessità di adibire altri reparti in provincia che possano accettare il ricovero delle pazienti in dolce attesa con Covid.

Anche perché è la stessa azienda ospedaliera a sottolineare che prima della saturazione del reparto, le positive provenienti dal Barese venivano accettate senza problemi, ma questo non è più possibile da quando sono stati occupati anche i posti letto extra. Un’esplosione di casi che in linea generale, nell’eventualità di ulteriore peggioramento e di necessità di altri ricoveri, troverebbe una soluzione grazie alla struttura per le maxi emergenze (l’ospedale della Fiera del Levante), ma in questa ‘migrazione’ non verrebbe coinvolto il reparto di Ostetricia.

Ed è il motivo per cui il Policlinico di Bari ha dovuto interpellare il Dipartimento Salute della Regione Puglia per capire, in particolare, dove è possibile recuperare altri spazi, perché il reparto di Ostetricia è ormai pieno e questa situazione genera una sorta di overbooking in sala parto. “Stiamo cercando di capire quali strutture possono aprire alle gestanti positive – ha sottolineato a Telebari il direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro. A seconda delle necessità, c’è un sistema di entrata in gioco progressivo e i posti letto – nelle strutture da individuare – dovranno essere attivati entro 48-72 ore”.


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