Acqua giù dal soffitto della camera da letto, in un appartamento di proprietà del Comune, e una caldaia fuori uso che rende l’inverno ancora più freddo, in un alloggio Arca. Due segnalazioni diverse, anche datate, che arrivano dalla stessa zona di Bari: quartiere San Pio-Catino. Nel mirino dei residenti le inadempienze nella manutenzione delle case popolari in un “rione – dicono – abbandonato al degrado”.
La prima richiesta d’aiuto arriva dall’ultimo piano della palazzina R2 di via della Salute. “Dopo la pioggia abbondante degli inizi di dicembre – racconta Massimo – nella camera dei miei genitori, 80 e 83 anni, abbiamo bisogno di un ombrello: di fatto, a ogni accenno di maltempo, piove sul letto a causa di un’infiltrazione nel solaio. Il Comune lo sa, la segnalazione per la riparazione della guaina coibentante è stata inoltrata 5 anni fa. I tecnici hanno fatto un sopralluogo dopo l’Immacolata, data l’urgenza hanno parlato di una toppa provvisoria e di lavori da iniziare di lì a poco, ma è passato un mese e non si è visto ancora nessuno”.
“Il cittadino sarà contattato nelle prossime ore – fanno sapere dal Comune -. L’ordinativo dei lavori all’impresa è stato già effettuato”. Una buona notizia. Un punto di partenza, in realtà, per risolvere anche altri problemi presenti nello stabile. “Non siamo gli unici ad aver a che fare con l’acqua – spiega Massimo -. Da due mesi e mezzo la signora del piano rialzato è alle prese con un’altra infiltrazione. In più, nel palazzo abbiamo la sala condominiale ancora allo stato grezzo: senza intonaco e pavimento dall’inizio della costruzione”. Evidentemente, mai del tutto terminata.
La seconda segnalazione è della signora Maria e arriva da una palazzina di proprietà dell’Arca al civico 4 di via Delfino. “Sono tre anni che la caldaia di casa dei miei genitori, 72 e 75 anni, non funziona – spiega -. Si spegne all’improvviso, i termosifoni restano freddi e l’acqua calda non esce. Mio papà è andato più volte negli uffici di via Crispi, ma il problema non si è mai risolto. Il primo e unico sopralluogo è stato effettuato l’anno scorso, dopodiché ci hanno abbandonato. Il freddo in inverno è impressionante. Abbiamo chiamato un tecnico esterno, ci ha detto che i pezzi di ricambio per quella caldaia non si trovano più. La verità è che è molto vecchia e andrebbe cambiata”.
A rispondere, in questo caso, è Piero De Nicolo: il nuovo amministratore unico dell’Arca Puglia Centrale, nominato a fine settembre. “Quello delle caldaie è un problema serio – spiega-. Per risolverlo, la maniera più veloce si chiama ‘autoriparazione’. In sostanza, viene data la possibilità agli inquilini di sostituire in maniera autonoma l’apparecchio e noi poi li rimborsiamo. Il procedimento è questo: dopo la segnalazione –attraverso il numero verde per le manutenzioni, la mail o fisicamente depositata nei nostri uffici – il tecnico incaricato si reca nell’alloggio, verifica che la caldaia non funziona e autorizza il cambio. Le spese di acquisto e montaggio sono a carico dell’ente”.
C’è un però, che De Nicolo sottolinea in maniera assai trasparente. “I tecnici incaricati sono quelli delle società che hanno vinto le gare d’appalto – spiega -. Loro in un arco di tempo che va dalle 24 ore a una settimana sono obbligati a intervenire. In questo lasso temporale, quindi, dovrebbero andare sul posto e programmare l’intervento. In questo contesto, proprio dalla zona in questione, ci arrivano parecchie lamentele circa un servizio che non funziona come dovrebbe. Pertanto, abbiamo già segnalato alla società di riferimento le inadempienze preannunciando, ove continuino a verificarsi, l’eventualità di risolvere il contratto. Il problema – conclude – va risolto. Ed è quello che faremo”.